Era una di quelle giornate noiose di dicembre 2006, in cui non vedi l’ora di tornare a casa dopo una giornata intera passata all’università. Presi la metro alla stazione anagnina, e con tutta la gente che prende la metro a quell’ora fai fatica a trovare un posto libero, fortunatamente lo trovai. Insieme a me, entrarono altri ragazzi in gruppo, che riuscirono a trovare posto in modo sparso… ognuno distante dall’altro. Uno di loro si sedette davanti a me.
Io ero attento a leggere gli appunti che avevo preso durante la lezione e per un attimo alzai gli occhi, e notai che il ragazzo seduto di fronte a me mi fissava intensamente. Sinceramente ero molto imbarazzato poichè intuii che gli piacessi, ma riabbassai gli occhi per "comunicargli" il mio disinteresse, dovuto alla mia eterosessualità. Rialzai gli occhi e notai di nuovo il suo sguardo su di me, ma aveva un’espressione triste, quasi abbattuta. Capii aveva ricevuto il mio messaggio, ma non era il mio rifiuto ad abbattere il suo animo..c’era qualcos’altro.
Sin da piccolo ho imparato ad essere empatico con le persone che mi sono vicine, e cercare di immedesimarmi in situazioni difficili da gestire. Mi immedesimai in questo ragazzo seduto di fronte a me e dal suo sguardo carico di dolore e rabbia appurai che in quell’istante avrebbe voluto gridare al mondo chi era veramente e vivere la sua omosessualità in maniera felice e spensierata. Ma evidentemente forse una condizione familiare e sociale discriminante e omofobica non gli permettevano di vivere in maniera felice la sua omosessualità. Nel frattempo, mentre queste mie deduzioni girovagavano nella mia mente un ragazzo si rivolse al ragazzo che era seduto davanti a me e gli disse "Luca, scendiamo alla prossima fermata". Scoprii anche il suo nome. Il suo sguardo era come un libro che si faceva leggere, pagina per pagina.
La metro si fermò, Luca scese dal vagone e mi diede un’ultima "occhiata" sorridendo…
Tornai a casa e non riuscivo a togliermi dalla testa quel ragazzo che trasmetteva il suo disagio inmaniera così trasparente.. provai ad immedesimarmi in lui e piansi, perchè provai ad immaginarmi gay, come Luca, e di non riuscire ad essere come volevo veramente, ma solo come gli altri vogliono, e vivere una vita fatta di sogni riflessi e non di reali emozioni. Mi buttai sul divano di casa mia, impugnai la chitarra e trasformai in musica quanto più dolore e rabbia avevo in corpo, nel rispetto di Luca, che in metro mi aveva trasmesso anche tanta tenerezza.
In cinque minuti nacque la musica e di getto anche il testo. Mi venne spontaneo darne il titolo: Io piaccio a Luca. Cercai nel testo, di essere più preciso possibile, in modo tale di evidenziare il mio chiaro "no alle discriminazioni", giocando un pò anche sul fraintendimento dei significati ("mi piace Luca così com’è", cioè accetto le scelte di Luca e accetto lui così com’è).
"Io piaccio a Luca" quindi è una canzone che parla di Luca e delle sue lotte quotidiane nel dover nascondere le sue vere emozioni, complici sicuramente l’omofobia e la mentalità bigotta che la società ci impone.
Questa canzone è una chiara denuncia a chi vuole soffocare l’amore, che seppure vive con mille sfaccettature, sempre amore è, ed io lo rispetto.
Franco Fusco
Autore del testo e delle musiche di "IO PIACCIO A LUCA",
brano interpretato dalla band NOVENA
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NOVENA
http://it.myspace.com/9naband
Nel 1997 i cugini Franco e Giacomo Fusco formano gli Evergreen. Dopo un anno di intensa attività artistica la band incide il brano "star’98" che riscuote un discreto successo tra il pubblico lucano e soprattutto nelle radio locali, tra cui radionorba. La band nel 2000 firma il primo contratto discografico con la TSA e muta il nome da evergreen in NOVENA.
Ma le incomprensioni tra i discografici e la band portano le due parti a sciogliere il contratto con consecutivo scioglimento della band. Franco entra a far parte come batterista nei FADE OUT, dove incontra il bassista Francesco Graziuso detto Paesano. Insieme decidono di rifondare i NOVENA nel 2005, ma non trovano mai un batterista in grado di entrare in sinergia con la band. Questo fà si che il progetto NOVENA non raggiunga mai una line-up ufficiale.
A dicembre del 2007 entra a far parte come batterista dei Novena Cristiano Colamarco. Franco e Paesano restano stupiti per le sue capacità artistiche al punto di arruolarlo in band immediatamente. La band si mette subito a lavoro sui brani inediti e nel giro di un mese completano una track list soddisfacente al punto di presentarla al pubblico.
In primaverra del 2008 la band entra in studio per incidere il primo demo di questa nuova line-up. A maggio 2008 esce il "demo naif" che include 5 brani di cui uno live. In estate la band partecipa a varie manifestazioni musicali, ottenendo un discreto successo, soprattuto grazie a brani come "io piaccio a Luca", "il mio alibi" e "la notte della luna". A ottobre 2008 la band gira il primo videoclip col nome di "io piaccio a Luca". La band si prepara per il "naif tour" programmato per l’anno 2009.
NOVENA (Agromonte – PZ)
Cristiano Colamarco – Batteria
Francesco Graziuso "paesano" – Basso elettrico
Franco Fusco – Chitarra e Voce