All’indomani dell’importante Giornata internazionale contro l’omofobia e la transfobia, dobbiamo purtroppo constatare che anche le istituzioni non sono immuni da posizioni omofobe. Il 17 maggio a Trieste il Circolo Arcobaleno Arcigay Arcilesbica ha organizzato insieme al Gruppo Interistituzionale contro la violenza ai minori (di cui fanno parte tra gli altri il Comune di Trieste, l’Azienda per i Servizi Sanitari Triestina, l’Ospedale pediatrico Burlo Garofolo, il Ministero della Giustizia e il Ministero dell’Istruzione con l’Ufficio Scolastico Regionale per il Friuli Venezia Giulia), un INCONTRO DI FORMAZIONE su OMOFOBIA: CONTESTI EDUCATIVI, SOCIO SANITARI E MONDO DEL LAVORO.
Tutti gli enti coinvolti hanno diffuso la notizia tra i propri dipendenti affinché potessero iscriversi e partecipare. E così è stato: 100 operatori (infermieri, psicologi, assistenti sociali, educatori, ginecologi,) hanno potuto seguire il corso e formarsi sui percorsi preventivi e di contrasto della violenza omofobica. Ma non c’era alcun insegnante! Il fatto grave è che il Direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale, dott.ssa Beltrame, nonstante la recente circolare del Ministro Profumo, si è rifutata di informare i docenti di scuola primaria, media e superiore dell’opportunità offerta loro. Nulla è valso a convincere il Direttore a informare il mondo della scuola di questa occasione: né il fatto che l’Ufficio Scolastico Regionale FVG fosse tra i promotori dell’iniziativa, né i ripetuti solleciti fatti dal Presidente del Circolo Arcobaleno. Così alla fine nessun insegnante ha potuto partecipare al corso ed essere informato come invece è accaduto per i dipendenti degli altri enti. Perché questo silenzio? Perché questa miopia che non permette di vedere i frequenti casi di omofobia e bullismo omofobico che avvengono nelle scuole e che possono essere affrontati solo con un’adeguata formazione sugli strumenti per prevenirli e contrastarli? Perché la dott.ssa Beltrame prima appoggia un’iniziativa e poi fa di tutto perché i docenti non possano partecipare? E’ difficile rispondere, anche perché, pur avendo chiesto un incontro, non abbiamo ancora avuto modo di porle queste domande. L’omofobia si alimenta anche di silenzi, e in questo caso, ci dispiace constatarlo, abbiamo a che fare con un caso di omofobia istituzionale. Di fronte a questi comportamenti noi invece non possiamo tacere: denunceremo l’accaduto al Ministro Profumo, all’UNAR, ad Arcigay e Arcilesbica Nazionale. In questa denuncia non siamo soli: anche l’Associazione Radicale Certi Diritti e l’Associazione per i diritti LGBTI Rete Lenford ci stanno dando il loro appoggio. L’omofobia si combatte rifutando il silenzio, l’indifferenza, affermando la dignità delle persone, delle istituzioni e delle associazioni che quotidianamente si impegnano per fronteggiare il pregiudizio e le discriminazioni. Trieste, 18 maggio 2012
Davide Zotti Presidente Circolo Arcobaleno Arcigay Arcilesbica Trieste