"Gioco epico di inseguimenti, di blasfemie e seduzioni, dove ‘uomo, la donna e la loro sessualità non sono che scivolamenti audaci di una stessa identità alla ricerca di un punto di riferimento": è Babylonia Kiss, che ha debuttato in agosto al festival Bellone Brigittines di Bruxelles e che segna un punto di confine così frastagliato fra danza e teatro da rendere improprio perfino il termine di teatrodanza.
BabYlonia Kiss
Fra travestimenti e confessioni logorroiche, i due performers delirano – usando il corpo e la voce – con il languore acido delle dive decadenti che non ci sono più, calati in una Babilonia immaginaria dove le attrici dimenticate del cinema muto vanno a gustare la dolcezza di un paradiso meritato. Ma Babilonia non è più un paradiso, e così eccoci calati in un purgatorio di identità frantumate che ripetono gags e pas-de-deux, languori decadenti e isterie da favolose demodées. Il delirio, appunto!
Babylonia Kiss riporta a Bologna Woos’ing Mac’ine, geniale ensemble portatore di un universo artistico ibrido e spiazzante, poetico e ironico, formato grazie al’apporto di diversi linguaggi.
Dopo CyberBeans (premio coreografico SACD 1998, presentato tre anni fa a Teatri di Vita nel’ambito del festival Vita nel Parco – Trans Danse Europe 2000 in occasione di Bologna Città europea della cultura), il coreografo Mauro Paccagnella e il musicista Didier Casamitjana, affiancati dal danzatore Alessandro Bernardeschi, propongono ora un nuovo e imprevedibile tuffo nei sogni più segreti attraverso il progetto Dog-tricks, spazio di intreccio tra arti plastiche e performative, musica elettronica e videoarte, che qui arriva al suo esito più raffinato.
Babylonia Kiss è la proiezione di un immaginario rimosso, una danza in contrappunto, un tango disperato fra due uomini sommersi da frammenti di memoria da Karl Marx a Patty Pravo, in bilico sui tacchi a spillo di u’identità multipla e al contempo unitaria, simboleggiata dalla divina Janet Marosca, alter ego di Bernardeschi, sfatta drag queen al’incrocio tra Gloria Swanson e Copi, voce incontrollabile della verità più intima e irriferibile del’animo umano.
Mauro Paccagnella ha danzato negli spettacoli di autori come Flamand, Petronio, Borriello, Traoré, Mossoux-Bonté. Nel 1998 dà vita a Woos’ing Mac’ine insieme a Didier Casamitjana, performer e compositore elettronico (attualmente collabora con il gruppo francese Art Zoyd, con i coreografi Gourfink e Pontiès e i registi Barbier e Braunschweig). Dopo aver danzato per artisti come Sosta Palmizi, Casiraghi, Decina, Diverrès, Alessandro Bernardeschi lavora attualmente anche con Caterina Sagna in Relazione pubblica (con lo stesso Paccagnella).
Info
www.teatridivita.it