Mentre in tutto il mondo, fuori e dentro la chiesa cattolica, si dibatte sull’opportunità di continuare ad escludere le donne dal sacerdozio, la Congregazione per il culto divino ha reso noto oggi di voler estendere anche ai gay l’odiosa discriminazione misogina.
“ E’ una presa di posizione ridicola – commenta il presidente nazionale Arcigay, Sergio Lo Giudice — Chi afferma che la maggioranza del clero cattolico è omosessuale non si discosta troppo dalla verità. Il vero obiettivo non è allontanare i seminaristi gay, ma spingerli a non dichiarare, come avviene sempre più spesso, la loro identità e a ricacciarli nell’invisibilità”
“Che cosa credono di farne in Vaticano? Altro che calo delle vocazioni: se li allontanassero tutti sarebbe un’emorragia — ironizza Aurelio Mancuso, segretario dell’associazione – Forse a Roma stanno programmando ‘ennesimo scisma della Chiesa: dopo quello d’oriente e quello protestante, ora è la volta dello scisma sessuale”.
“Incapace di dare risposte concrete al problema dei preti pedofili — osserva Lo Giudice – il Vaticano individua un capro espiatorio, nascondendo dietro misure restrittive contro i seminaristi gay la propria incapacità di risolvere la piaga della pedofilia nel clero, frutto della repressione sessuale imposta dal Vaticano.
Ai seminaristi gay, offesi nella loro dignità da posizioni inique e repressive, rinnoviamo il nostro appello: abbandonate una struttura che vi opprime e vi calpesta e proseguite la vostra pastorale nella società, dove tanti cattolici omosessuali rimangono esclusi e abbandonati dalla loro chiesa”.