Casalgrande per le coppie di fatto

  

CASALGRANDE — A parte la valenza politica, ‘istituzione del Registro Anagrafico per le coppie di fatto (anche quelle gay dunque), promosso da Rifondazione Comunista ed approvato dal consiglio comunale di Casalgrande, rischia di rivelarsi solo un puro esercizio verbale. Non a caso ‘approvazione inaugura la nuova stagione politico-amministrativa del comune, con i comunisti di Rifondazione pronti ad entrare in maggioranza al prossimo giro elettorale (e ad assumere una delega “pesante”, che potrebbe essere per il bilancio), quasi un modo per fare vedere che, uscita dalla maggioranza la Margherita, ‘aria è cambiata.
In concreto, la decisione del Consiglio non cambia però nulla perché, come riconosce lo stesso segretario generale del comune, Emilio Binini, senza una legge dello Stato rimangono solo le difficoltà ad approntare un apposito regolamento di attuazione. Per il resto rimane ‘assoluta inutilità del’annotazione nel Registro ai fini giuridici. «Per chi chiede ‘iscrizione — precisa Binini — non cambia nulla in materia di successione, reversibilità di pensioni o diritti riservati ai nuclei familiari, nemmeno per i tributi o i servizi erogati dal comune, come le scuole materne». Si continuerà ad essere conviventi solo di fatto, in quanto ai fini della legge che regola ‘anagrafe si rimane “single”, men che meno coniugi e non si potrà ottenere uno “stato di famiglia” unico. Non cambiando nulla nel concreto è logico prevedere che ben presto diminuirà di molto ‘interesse ad essere iscritti nel particolare Registro, come peraltro insegna anche ‘esperienza fatta in Francia dove ad un primo interesse è seguita una drastica riduzione delle iscrizioni. «No — conclude Binini — credo che quando sarà il momento di approntare il regolamento, esprimerò un parere tecnico negativo», in quanto il Comune non può legiferare una materia di competenza nazionale, come ‘Anagrafe.

Ma il significato politico rimane integro. Ieri il Presidente del Circolo Arcigay “Gioconda”, Walter Pergolis, in una nota ha definito la decisione del comune di Casalgrande «un importante passo verso il riconoscimento del valore delle relazioni affettive che trovano forma in espressioni diverse dal matrimonio tradizionale; comprese naturalmente le unioni fra le persone dello stesso sesso».


  •