Cos’è il Pacs?
E’ un contratto concluso tra due persone maggiorenni per organizzare i rapporti personali e patrimoniale della loro vita in comune. Non è rivolto solo alle persone omosessuali: è uno strumento a cui possono accedere anche le coppie di sesso diverso che non vogliono contrarre matrimonio ma preferiscono una regolamentazione più snella e leggera per il loro rapporto. Per i gay e le lesbiche rappresenterebbe la prima forma di riconoscimento giuridico delle proprie unioni. Questa legge non impone nulla alle coppie di fatto che non vogliano darsi alcun vincolo giuridico: il PACS è un’opportunità in più per tutti, non è un obbligo per nessuno. Assistere il/la propria partner in ospedale, partecipare alle decisioni che riguardano la sua salute e la sua vita, lasciare in eredità il proprio patrimonio alla persona con cui si è condivisa ‘esistenza senza le gravose imposizioni fiscali previste per un estraneo sono alcune delle opportunità, oggi negate, che verrebbero introdotte dalla nuova legge.
Il progetto di legge n. 3893 su “Patto Civile di Solidarietà e Unione di fatto”, vede come primi firmatari Grillini — Violante — Pollastrini ed ha raccolto oltre 160 firme di deputati.
La campagna “Un Pacs Avanti”
Il 14 febbraio 2003 a sostegno della proposta di legge Grillini — Violante con manifestazioni ed eventi in tutto il paese: spettacoli teatrali, concerti, letture di poesie, conferenze ed assemblee pubbliche. Si propone di raccogliere oltre 100 mila firme da consegnare ai presidenti di Camera e Senato, affinchè sia approvata dal Parlamento questa proposta di legge. Più di 200 le iniziative organizzate, da Siracusa a Trieste. Ha anche un sito Internet raggiungibile all’indirizzo www.unpacsavanti.it
Promotori ed aderenti
La campagna è stata promossa da Arcigay Nazionale ed ha raccolto l’adesione della gran parte del movimento omosessuale italiano. Hanno inoltre aderito importanti realtà della società civile, ed anche partiti e sindacati.
Il percorso francese
Oltralpe il Pacs è stato approvato nel 1999. In precedenza la mobilitazione del paese in favore di questo nuovo istituto giuridico è stata forte, in modo da far approvare la legge con il più largo consenso possibile. E’ stata considerata la tutela delle coppie di fatto, lasciando la tutela dei figli ad una legislazione dedicata, che possa nel modo migliore tutelare il bambino. Slegando così la tutela della coppia dal diritto dei figli.
Roma, 14 febbraio 2004
Per il prossimo San Valentino una piazza della “città eterna” (Piazza Farnese) si riempirà di giovani che si daranno in bacio in contemporanea. L’idea è battere il record di coppie che si baciano nello stesso momento, ed entrare così nel “Guiness dei primati”. Scopo della manifestazione è dare al gesto simbolico del bacio un messaggio sociale. Coinvolgere così i giovani in un cointributo diretto alla politica, tramite un gesto d’amore che sia da stimolo e pungolo per la classe politica. Tutta la manifestazione sarà naturalmente una festa arricchita da ospiti, musica e divertimento con il patrocinio del Comune di Roma.
E’ prevista una forma di intrattenimento per tutto il pomeriggio che accompagni le persone presenti in piazza fino al momento del bacio collettivo.
Ha già dato la sua disponibilità come testimonial della manifestazione Alba Parietti.
Seguirà un concerto probabilmente del gruppo musicale “Subsonica”.
Verrà organizzata con la collaborazione di importanti media, nei due mesi precedenti la manifestazione, una sottoscrizione pubblica per raccogliere adesioni e promesse di partecipazione all’evento da parte di coppie: l’organizzazione è in contatto con Mtv, Gaytv e RadioDeejay.
Alessandro Zan
Segreteria Nazionale Arcigay — Responsabile campagna per il Pacs
[email protected]
www.unpacsavanti.it
349.1442959
Da "’Unità" del 18.11.03
ZAN: "SERVE IL DIALOGO SUL PACS"
Alessandro Zan
Partecipare ad u’assemblea dove le molteplici realtà giovanili si confrontano sui temi alti della pace, della libertà delle genti, della solidarietà è sempre u’esperienza che apre al confronto, che costringe chi vi partecipa a mettere sul tavolo le proprie idee e i propri progetti.
Al’interno del Forum dal titolo significativo "Yes I am", organizzato recentemente a Roma dalla Sinistra Giovanile, ho presentato, alla presenza di Piero Fassino, la campagna promossa da Arcigay Nazionale "UN PACS AVANTI", a sostegno della proposta di legge sul Patto Civile di Solidarietà (PACS). Di fronte a me alcuni rappresentanti dei giovani delle ACLI, dei giovani musulmani e di diverse associazioni studentesche e del privato sociale.
Si tratta di una legge che andrebbe a tutelare le coppie di fatto sia omosessuali che eterosessuali. Il PACS consentirebbe alla coppia che lo sottoscrive di vedersi riconosciuti dei diritti che incidono sulla vita quotidiana: diritto al lavoro, disciplina fiscale, assistenza sanitaria e penitenziaria, assistenza ai malati, decisioni relative al dopo morte, successione nel contratto di locazione.
Quando si affronta il tema della tutela delle coppie di fatto non sempre vengono in mente i drammi e le discriminazioni di cui sono vittime due persone che si vogliono bene, che vivono sotto lo stesso tetto ma che non sono riconosciuti come coppia.
Pensiamo, per un attimo, al caso (emblematico) del’assistenza sanitaria: uno dei due conviventi è ammalato e si trova in un letto ‘ospedale nel’impossibilità di far valere i propri bisogni. ‘ possibile, a tut’oggi, che la famiglia di origine di ques’ultimo possa impedire al partner di entrare in ospedale per curare e assistere il proprio compagno. Può farlo perché il convivente non è riconosciuto come familiare e dunque non conta niente agli occhi dello Stato, anche se per anni ha prestato le cure e le attenzioni al proprio partner.
Queste discriminazioni accadono quotidianamente. ‘ possibile che una coppia si veda invadere i propri spazi, la propria libertà, la propria autonomia, da parte di parenti che magari non si sono mai interessati della loro vita, del loro benessere, della loro salute, ma che in vista di eredità, patrimoni e interessi facciano valere il loro diritto sancito dallo Stato.
Tutto questo non rispecchia affatto i valori insiti nella nostra Costituzione che, al’art. 3, sancisce per tutti i cittadini pari dignità sociale ed eguaglianza di fronte alla legge.
Su questi importanti valori tutte le organizzazioni del volontariato e del terzo settore si stanno adoperando per la costruzione di u’Europa giusta, democratica, solidale e di pace.
"Verso u’Europa di tutti" è il titolo di una conferenza, tenutasi a Roma il 7 novembre scorso, alla quale hanno partecipato organizzazioni nazionali che operano nel sociale tra cui le ACLI, ‘EAPN, ‘ENAR, ‘Arcigay. U’occasione per promuovere la partecipazione dei cittadini e il ruolo delle organizzazioni nel processo di costruzione della nuova Europa. Un costante impegno di queste organizzazioni, nel’offrire servizi e nel’essere portatori di richieste collettive, consente di combattere ‘esclusione dei gruppi più svantaggiati e di rafforzare la coesione sociale.
Con le importanti esperienze del Social Forum di Firenze e delle marce per la pace abbiamo percorso le stesse strade, ci siamo incontrati nella difesa di importanti valori, nella promozione dei diritti sociali, politici ed economici per realizzare quel sogno che vuole u’Europa fatta di cittadini che partecipano attivamente al suo processo di costruzione.
Queste esperienze costituiscono un porto da cui partire, per un percorso di confronto sui temi concreti della vera inclusione sociale e dei diritti, contro qualsiasi discriminazione.
Il PACS è una proposta che nasce da queste basi valoriali, perchè consente di eliminare gravi discriminazioni e oltretutto non invade i diritti della famiglia tradizionale.
Per tali ragioni credo sia utile, in questo momento, dare inizio ad un confronto serio a partire dai contenuti della proposta di legge sul PACS. Rivolgo un appello a tutte le associazioni studentesche, le associazioni cattoliche democratiche affinchè siano i giovani ad aprire la strada del dialogo e del confronto su questi temi, a diventare un esempio trainante per tutti (partiti, sindacati, associazioni) nel combattere ogni discriminazione, per la piena cittadinanza di ogni individuo.
Solo da un confronto aperto e non da una contrapposizione ideolgica è possibile trovare una strada comune per andare incontro ai reali bisogni della collettività.
Alessandro Zan
Responsabile nazionale campagna per il PACS