Barbagli e Saraceno puniti per la loro attenzione ai gay

  

"’ inaccettabile che Maroni e Guazzaloca approfittino delle nomine del’Osservatorio sulla famiglia per imporre una concezione confessionale della società e delle relazioni tra le persone". ‘ il commento del presidente nazionale Arcigay, Sergio Lo Giudice, alla notizia della nomina dei quattro nuovi componenti, tutti cattolici, nel’Osservatorio Nazionale sulla famiglia incardinato presso il Comune di Bologna e al conseguente "siluramento" dei sociologi Marzio Barbagli e Chiara Saraceno che ne facevano precedentemente parte.

"Marzio Barbagli, ex direttore del’Osservatorio, e Chiara Saraceno – continua Lo Giudice – sono stati silurati, nonostante ‘indubbio prestigio della loro opera sul tema delle famiglie, perché laici e anche per il fatto di essere due tra i sociologi italiani che maggiore attenzione hanno rivolto, in questi anni, alle coppie gay e alle famiglie non tradizionali".

Marzio Barbagli ha infatti pubblicato nel 2001, per il Mulino, "Omosessuali Moderni – Gay e lesbiche in Italia", lo studio più esteso mai realizzato in Italia sullo stile di vita, ‘affettività e le relazioni delle persone omosessuali. La pubblicazione è il risultato della ricerca condotta, insieme al professor Asher Colombo, del’Università di Bologna, per conto del’Isituto Carlo Cattaneo.

Chiara Saraceno, che da molti anni si occupa di nuove forme di famiglia, collabora con il Servizio per il superamento delle discriminazioni basate sul’orientamento sessuale e sul’identità di genere della Città di Torino, per il quale ha svolto la ricerca"Diversi da chi? Gay. lesbiche, transessuali in u’area metropolitana" (Guerini e Associati, 2003)

"Si tratta di due voci laiche e altamente autorevoli e specializzate che si è voluto estromettere dal’Osservatorio – continua Lo Giudice – per affermare una concezione confessionale, ideologica e anacronistica delle relazioni familiari".

Le famiglie conviventi non sposate sono passate in Italia dalle 260.514 del 1994/95, alle 492.000 del 2001/02, secondo le elaborazioni del’Istituto Cattaneo sui dati Istat, diffusi proprio ieri dal professor Asher Colombo.


Lettera di Olivia Pinto, Webmaster, redazione, progettazione grafica, editing Rete Civica Iperbole/Internet – Comune di Bologna/HERA s.p.a.

"’Osservatorio nasce attraverso una convenzione stipulata nel 2000 tra la Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per gli Affari Sociali ed il Comune di Bologna – Settore Coordinamento Servizi Sociali.
Le sue finalità sono di raccolta ed analisi di dati in due ambiti complementari: i mutamenti socio-demografici delle famiglie e le politiche – regionali, provinciali, comunali e dei Comuni Metropolitani – per le famiglie."

Recitava cos’ il messaggio di benvenuto del sito del’Osservatorio Nazionale sulle Famiglie, pubblicato nel febbraio del 2001 e regolarmente aggiornato fino a gennaio del’anno successivo.

Il comitato scientifico del’Osservatorio, sigificativamente rinominato "Osservatorio Nazionale sullA FamigliA", sar’ insediato marted’ 27 gennaio per il secondo mandato.
Dal comitato sono stati estromessi due autorevoli studiosi della storia e dei mutamenti della famiglia: Marzio Barbagli e Chiara Saraceno.

I motivi del’esclusione dei due esperti sono stati esplicitamente dichiarati: "Certo non chiamiamo a occuparsi della famiglia chi in questi anni ha dimostrato di non credere nella famiglia. […] Non chiamiamo chi si ‘ dedicato a studi su forme diverse di convivenze che famiglie non sono, interessanti ma non pertinenti ai nostri interessi" (Grazia Sensini, sottosegretario alle Politiche Sociali).

Unico demerito di Barbagli e Saraceno, sociologi di indubbio spessore, ‘ stato dunque ‘aver operato in maniera laica: un osservatorio ha lo scopo di osservare. Nel tessuto sociale italiano si sono prodotti mutamenti delle relazioni familiari di cui un osservatorio rende conto, anche se si tratta di famiglie di fatto o di convivenze gay. Mutamenti poco graditi a un governo che assume La Famiglia (il solo modello possibile) a simbolo e vessillo, da difendere, imporre e svendere come ‘unica forma possibile di unit’ affettiva, economica, sociale.

Il comitato scientifico del primo mandato garantiva una variet’ di impostazioni culturali: al fianco di Barbagli e Saraceno comparivano Pierpaolo Donati, sociologo cattolico e Giovanna Rossi, docente al’Universit’ Cattolica di Milano. Il secondo mandato riconferma questi ultimi due, ai quali affianca Paola De Nicola, studiosa cattolica allieva di Donati e il demografico laico Antonio Golini, che ha per’ comunicato la sua rinuncia al’incarico.

Da libera professionista ho curato la realizzazione e ‘aggiornamento del sito del’Osservatorio durante il primo mandato.
Oggi il Comune di Bologna – Settore Coordinamento Servizi Sociali mi chiede, in quanto redattrice web della Rete Civica Iperbole, che ospita il sito del’Osservatorio, di provvedere al’oscuramento ("archiviazione") del sito e al caricamento di una rinnovata home page di presentazione del "nuovo" Osservatorio sulla Famiglia.

Giudicando estremamente grave dal punto di vista politico ed etico ‘utilizzo proprietario delle istituzioni di pubblico interesse e dissociandomi dal’opera di confessionalizzazione di un istituto di ricerca scientifica, mi rifiuto di procedere agli aggiornamenti richiesti.

Cordiali saluti

Olivia Pinto – Webmaster, redazione, progettazione grafica, editing
Rete Civica Iperbole/Internet – Comune di Bologna/HERA s.p.a.
http://www.comune.bologna.it


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