La Maison du Casserau è la nota casa di modi e di mode nata a Bologna nel 1994 con la presentazione di una sfilata di abiti da cerimonia per unioni civili.
Dopo 10 anni al Cassero viene riproposta l’iniziativa che ha dato vita a uno dei gruppi più azzardati che questa città abbia mai avuto il piacere di cullare. E’ un po’ come ricominciare daccapo, ma è anche un modo per sottolineare che dopo dieci anni l’umanità ha fatto grandi progressi nel riconoscere diritti alle persone oosessuali e in Italia sul fronte del riconoscimento delle unioni affettive siamo sempre fermi lì.
Non sarà certo la nostra sfilata a velocizzare una efficace presa di coscienza nazionale su questo argomento, ma sicuramente se dovessero approvare una legge in quattro e quattro otto non ci coglieranno impreparati per quanto riguarda gli abiti da indossare in quella speciale occazione.
Mariti, mogli, mamme, zie, suocere e amanti potranno fare incetta di consigli, tutti assolutamente haute couture, che solo un gruppo di fanatiche del riciclo e di instancabili cucitrici può dare con scioltezza e senza tabù.
L’invito è riservato a un pubblico di tutte le età. Sono ben accette donazioni di ogni genere e soprattutto per ciò che riguarda accessori e gioielleria.
Come ricordava Stefano Casagrande in queste occasioni: "non serve farsi prete per mettersi una gonna!"
Da "L’Unità" del 16.07.04
Arcigay: festa per i 10 anni di «Miss alternative» e aiuti per la Lila
BOLOGNA Sfileranno per salvare la sezione bolognese della Lila (Lega italiana per la lotta contro l’aids). L’idea, del Cassero gay lesbian center, è di allestire una passerella riservata a «modelle villose e dalla barba incolta».
Accadrà sabato sera, 17 luglio, nella sede del circolo, in via Don Minzoni 18. Si festeggeranno anche i dieci anni di fortunata storia di «Miss alternative» e il recente avvio della discussione parlamentare sul progetto di legge relativo al Pacs (Patto civile di solidarietà).
Tema della serata «Sfilata di abiti da cerimonia per unioni civili». Una ventina di ragazzi aspiranti top model insceneranno un matrimonio. Sarà una «sfida al buon gusto», commenta l’art director della serata, Bruno Pompa. Tutti i partecipanti, in precario equilibrio su tacchi vertiginosi, indosseranno abiti concepiti e creati con materiali di riciclo: «Una vera parata di mostri».
Antonia Babini, addetta stampa di Lila-Bologna, ricorda la precaria condizione economica in cui versa l’associazione: «ABbiamo esaurito i fondi e rischiamo di dover chiudere la nostra sede, ma dalle istituzioni, pur sollecitate, non abbiamo ricevuto alcun finanziamento».