Sono finalmente riuscito a vedere (grazie al provvidenziale video registratore ben posizionato sull’ora e il giorno giusti, da amorevoli mani) la prima puntata dei Fantastici 5. Sono contento di averlo visto dopo che, sono già uscite le recensioni sulla stampa e, soprattutto preparato dai commenti d’amici e amiche mi hanno subissato dei loro più diversi giudizi.
Dirò subito che non sono d’accordo con la mia amica Wladimir Luxuria, né con i tanti commenti un po’ ingenerosi che ho raccolto in giro. Mi sento invece più vicino ai molti e alle molte che hanno ricevuto dal programma una sensazione piacevole, leggera.
Ho passato un’oretta di vero relax, con la netta sensazione di avere poco in comune con molti dei modi e dei gusti esplicitati dai super 5, ma anche di avere tanto DNA da condividere. Se il lilla in una camera da letto, per me fa molto funerale, e al pesce crudo preferisco delle italianissime lasagne, è però altrettanto vero che il tentativo di scardinare l’ovvio, di immettere luce e colore nella grigia quotidianità dei tanti amici etero un po’ rozzi, mi convince, anzi mi conturba, perché, pur senza dargli connotati rivoluzionari, fa parte della nostra mission.
Un mondo differenziato, più allegro, anche più ironico e anche governato dagli spiritelli maligni che ogni tanto fanno capolino nei nostri giudizi, mi piace, mi concilia, mi desta vicinanza.
Se il pericolo, intravisto da molti, di ridurre di nuovo a stereotipo la nostra presenza televisiva (bravi i gay, sono così sensibili e di gusto) è sempre in agguato, è innegabile che proporre modelli positivi, non esaustivi delle omosessualità, non crea un danno, ma sollecita nuove possibilità.
Sicuramente i bear, si saranno sentiti più attigui ai gusti dell’etero Adriano, e le fashion spinte non si saranno potute immedesimare nella scelta dei nuovi vestiti, ma è questo il punto?
Quello che accomuna i 5 fantastici a tutti e, tutte noi è una modalità ironica, a tratti pessimistica e consapevole di non potercela fare a cambiare del tutto il punto di vista etero, che si esplicita più nei silenzi e negli sguardi, più che nei dialoghi, a volte forse ingessati.
Sviscerate le tante, anche prevedibili, critiche che provengono da noi stessi, non mi posso esimere da esprimere invece un incitamento ai 5 ragazzi, che con coraggio, faccia tosta e simpatia si sono consapevolmente messi in gioco (appunto un gioco) usando linguaggi e modalità semplici, riconoscibili, non altri rispetto a quelle che concretamente siamo tutti i giorni. Non cadiamo nemmeno noi nel tranello di prendere le distanze verso i gay che si occupano di moda, stili, ecc… Sono sicuramente una minoranza, appunto per questo preziosa e coerente con il nostro essere.
Certo attendiamo con fiducia altri tipi di rappresentazioni, di racconti del nostro vissuto quotidiano, ma i fantastici 5 non arrivano da Saturno, ma da Urano e, non dovremmo mai dimenticarlo.
Per cui bravi così….. attendiamo i prossimi episodi!