TRIESTE: una targa in memoria dei triangoli rosa
Il triangolo rosa
La pari dignità delle persone, indipendentemente dal loro orientamento sessuale, non può che passare attraverso il completo recupero dal’oblio di una brutta pagina di storia ‘Europa: la scopertura di una lapide a ricordo delle vittime omossessuali del nazi-fascismo ed il dibattito che si è aperto in merito possono dare un contributo significativo in tale verso.
Il dramma del’olocausto e delle persecuzioni che hanno caratterizzato drammaticamente la seconda guerra mondiale sono stati caratterizzati al loro interno da una non sempre nota ulteriore discriminazione: quella nei confronti dei triangoli rosa ovvero decine di migliaia di persone perseguitate, confinate ed eliminate per il loro diverso orientamento sessuale.
Il dramma dei lager caratterizza tutte le celebrazioni mirate al ricordo delle dittature ante guerra e al sostegno della fase democratica della nuova Europa. Il silenzio ed il mancato approfondimento del dramma vissuto dagli omosessuali nel’Europa nazista e nel’Italia fascista ha pervarso tutta la politica e la cultura italiana del dopo guerra: dopo il 28 giugno 1969, con la rivolta di Stonewall a New York, inizia il lento cammino, prima oltre oceano e poi in Europa per i diritti di gay e lesbiche. Il recupero della memoria storica è più tardo ancora. Un esempio tra i tanti: a Verona dopo i primi tentativi del Circolo Gay e Lesbico Pink per esser presente alle celebrazioni del 25 aprile del 1997 bisogna aspettare fino al 2000 per poter partecipare alle cerimonie a ricordo del dramma gay dopo aspre ed infinite polemiche.
A Trieste, unico campo di sterminio nazista in territorio italiano, si è iniziato a parlare di omocausto nel gennaio del 2003, con la presentazione da parte del Circolo Arcobaleno di Trieste dei risultati del lavoro di ricerca sul’olocausto omosessuale svolto a cura del Circolo Pink di Verona (Le ragioni di un silenzio, edizioni Ombre Corte 2002), alla presenza del filosofo ed europarlamentare Gianni Vattimo.
Contestualmente, nel’ambito delle celebrazioni istituzionali della Giornata della Memoria, il Circolo Gay e Lesbico triestino ha deposto in Risiera un simbolico triangolo di fiori rosa ed è stato citato ufficialmente nel discorso dal Sindaco di Trieste. Le polemiche nel’ambito della maggioranza di centro destra che purtroppo ne seguirono evidenziò ‘imbarazzo ed il disagio di parte di tale schieramento nel’affrontare un dramma di ormai quasi 60 anni prima.
La Risiera di San Sabba
Le commemorazioni di questo gennaio rappresenteranno per Trieste, ma più in generale per ‘Italia, il raggiungimento di un importante traguardo dopo un percorso lungo e faticoso: con ‘apposizione della lapide a ricordo delle vittime omosessuali del nazifascismo tali persecuzioni entrano ufficialmente nella storia del ventesimo secolo. Il Monumento Nazionale della Risiera di San Sabba non è soltanto un luogo simbolico per eccellenza ma è anche fondamentale spunto di riflessione per insegnanti e scolaresche e per le tante persone che visitano questo triste luogo.
Tale iniziativa non annulla le discriminazioni ancora presenti nella società italiana ma è indubbiamente un passo significativo verso la conoscenza ed il rispetto di tutte le normalità.
La cerimonia di scopertura ufficiale della targa marmorea avrà luogo nel contesto della Fiaccolata per la memoria per la pace e per la convivenza organizzata dal Coro partigiano triestino Pinko Toma’i’.
Mercoledì 26 gennaio ‘incontro è fissato per le ore 18 davanti allo Stadio Pino Grezar: la fiaccolata partirà alla volta della Risiera di san Sabba verso le 18.30. Al’interno del cortile principale del Museo il coro si esibirà in una serie di canti a ricordo dei tanti drammi vissuti tra il 1943 ed il 1945 il quel comprensorio. Verso le 19 nel’area antistante la sala delle commemorazioni avrà luogo la scopertura ufficiale della targa intitolata alle vittime omosessuali alla presenza di Sergio Lo Giudice, Presidente nazionale di Arcigay e Francesca Polo della segreteria nazionale di Arcilesbica. Seguira un ultimo brano corale: "Auschwitz".
Giovedì 27 gennaio, nel’ambito delle iniziative ufficiali della Giornata del Memoria verrà deposto un triangolo di fiori rosa sul’area del’ex forno crematorio della Risiera.
Nello spazio museale della Risiera saranno inoltre esposti alcuni pannelli illustrativi del’omocausto.
Il Presidente del Circolo Arcigay Arcobaleno
Marco Reglia
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‘iniziativa del settimanale DIARIO
Per il quinto anno il settimanale Diario pubblica in occasione della Giornata della Memoria un numero monografico.
Diario
Introdotto dallo scrittore Jorge Semprun, che ragione sulla necessità di salvaguardare le testimonianze dei sopravvissuti alla shoah, e da Amos Luzzatto e Stefano Levi della Torre che sottolinea i pericoli del’antisemitismo, questo numero approfondirà in particolare, con un saggio dello storico Mario Toscano e testimonianze, la lenta dissoluzione delle leggi razziali che promulgate nel 1938 hanno avuto effetti ancora per molti anni del secolo. In sommario, tra gli altri, approfondimenti di Marcello Pezzetti sulla rivolta nel campo di Auschwitz, di Michele Sarfatti sulle leggi razziali nel’Albania italiana; Gabriele Eschenazi e Jean Blanchaert sul processo in contumacia a Mengele.
Inoltre lo scrittore Javier Cercas interviene sui temi della memoria condivisa in Spagna illustrata anche con un reportage sulle fosse comuni del’epoca franchista; la regista Francesca Comencini racconta la Bosnia a dieci anni dalla guerra; diversi reportage dai luoghi del’orrore dal’Argentina dei desaparecidos alla Russia sovietica e qualche storia curiosa dove la memoria scende sul campo di calcio.
La segnalazione di eventi, novità, appuntamenti chiudono il numero insieme a una guida ragionata di Marina Morpurgo sui libri per ‘infanzia sulla memoria
Insieme a Diario il dvd del documentario Paragraph 175 di Rob Epstein e Jeffrey Friedman che ricostruiscono l¹Olocausto degli omosessuali attraverso un ampio lavoro di documentazione arricchito da un serie di testimonianze molto intense. Il film ha vinto ‘Orso ‘oro per il miglior documentario, Berlino 2000, e il premio per il miglior documentario al Festival Sundance 2000.
Memoria su RAIUNO
Il 27 gennaio, Giornata della Memoria, sarà la rete ammiraglia RAI a trasmettere dalle 14 alle 17 un lungo Speciale TG1 per ricordare le vittime della barbarie nazi-fascista ed, in particolare, il 60° anniversario della liberazione del campo di concentramento di Auschwitz.
Durante la trasmissione andrà in onda anche un intervento del Presidente nazionale Arcigay Sergio Lo Giudice sulla persecuzione degli omosessuali durante il nazismo e il fascismo.
Le vittime omosessuali ricordate in Vaticano
Celestino Migliore, osservatore permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite, ricorda in Vaticano anche le vittime omosessuali
Tutte le vittime dei campi di concentramento nazisti
CITT’ DEL VATICANO – A sessanta anni dalla liberazione dai campi di sterminio nazisti il Vaticano invita a non dimenticare "il terrore di cui ‘uomo è capace" e ricorda che milioni di persone – tra cui ebrei, omosessuali, slavi, disabili – sono stati uccisi nel totale disprezzo della loro "dignità umana".
Si è espresso in questi termini monsignor Celestino Migliore, osservatore permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite, intervenendo ieri alla commemorazione al’Onu del sessantesimo anniversario della liberazione dei campi di concentramento nazisti. Il testo del diplomatico pontificio è stato pubblicato oggi dalla sala stampa vaticana.
Ricordare le "vittime di una visione politica disumana basata su una ideologia estrema", ha detto il vescovo, "ci ricorda le radici stesse del’Onu, e il suo nobile compito di evitare che errori come questi accadano di nuovo".
Mons. Migliore ha ricordato la soppressione di ebrei, slavi, disabili, omosessuali e oppositori politici da parte del nazismo e ha sottolineato il tentativo massiccio di sterminare il popolo ebraico. Per questo, ha detto, la Shoah è "uno dei capitoli più oscuri del ventesimo secolo e rimane come un fatto unico, un livello vergognoso nella storia del’umanità e nelle coscienze di tutti".
Tutte le altre iniziative dei Circoli Arcigay
BASSANO DEL GRAPPA (VI)
Il 27 gennaio alle ore 20.45 in Largo Parolini 39, proiezione del documentario "Paragraph 175" alla quale farà seguito la presentazione di una relazione, curata da uno storico, sulla condizione omosessuale al tempo del Nazional Socialismo.
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BOLOGNA
La lapide in memoria delle vittime omosessuali a Bologna
Il 25 GENNAIO alle ore 21 Libera Università Omosessuale di Arcigay Il Cassero e ArciLesbica Bologna presentano "L’altro ieri" e "Ricordare". Introducono la proiezione la regista Gabriella Romano, lo scrittore e saggista Tommaso Giartosio e lo storico Gianfranco Goretti.
A ridosso della Giornata della Memoria, la celebrazione mondiale che commemora le vittime della violenza nazifascista, Il Cassero dedica un appuntamento ai lavori di Gabriella Romano, Ricordare e L’altro ieri. Si tratta di due documentari che puntano il dito verso un capitolo della nostra storia spesso taciuto e poco studiato, quello della deportazione al confino degli omosessuali italiani.
Anche in Italia, infatti, durante il Ventennio fu messa in atto una persecuzione degli omosessuali da parte del regime fascista, ma in modo estremamente diverso rispetto a quella nazista. Il fenomeno stesso era, ufficialmente, inesistente, tanto che né nel Codice Zanardelli (1889) né nel successivo Codice Rocco (1931) si trovano articoli che penalizzino nettamente l’omosessualità. Questo, però, non in nome di un’implicita tolleranza, piuttosto con la convinzione che il silenzio attorno a fenomeni del genere funzioni molto meglio che la repressione dichiarata; si tratta, insomma, di quella che Giovanni dall’Orto definisce una tolleranza repressiva: chi si macchiava del reato di atti contro la prosecuzione della razza veniva punito con gli stessi mezzi che la polizia adoperava nei confronti dei criminali comuni, attraverso cioè delle sanzioni (diffida e arresto domiciliare) e l’allontanamento coatto dal luogo di residenza, con pesanti limitazioni alla libertà personale. In Italia esistevano diverse colonie di confinati e alcune (Favignana, Ustica, San Donnino delle Tremiti) sono ancora oggi famose proprio per questo motivo.
Ricordare raccoglie testimonianze di gay italiani vissuti durante gli anni del fascismo, raccontando la persecuzione di cui sono stati vittime, la clandestinità della vita affettiva, i frequenti fermi di polizia, gli arresti e la loro esperienza al confino. Molti omosessuali furono mandati in meravigliose isole deserte, popolate temporaneamente soltanto da loro e da pochi, corteggiatissimi carabinieri; ed è singolare il fatto che questi ex-confinati ricordino con nostalgia i giorni di prigionia, durante i quali furono paradossalmente liberi di essere se stessi, per giunta a spese della dittatura, come non era mai successo prima né sarebbe più successo in futuro.
Sulla stessa prospettiva di indagine, ma precedente in ordine di realizzazione, L’altro ieri racconta il periodo fascista da un punto di vista esclusivamente femminile, dando voce a cinque donne che ne descrivono il clima, fatto di repressione, paura e soprattutto silenzio. Un racconto a più voci che testimonia il limitatissimo spazio sociale che le donne occupavano e, allo stesso tempo, ne rievoca la ricchezza del mondo interiore, le aspirazioni e i sogni. E in un contesto che valorizzava la donna solo in funzione del suo ruolo di madre, l’omosessualità femminile era l’ultimo tabù, visto spesso come segno inequivocabile della presenza del demonio o classificato come una manifestazione di isterismo, da curare psichiatricamente. Una parola da non pronunciare mai e della quale la morale dell’epoca, ovviamente, negava l’esistenza.
Giovedì 27 gennaio alle ore 10.30, presso i Giardini di villa Cassarini, si terrà la deposizione di due corone di fiori sulla lapide triangolare in marmo rosa in memoria delle vittime omosessuali del nazifascismo. Alla cerimonia parteciperanno rappresentanti del circolo Arcigay Il Cassero di Bologna. Le corone saranno una dell’Anpi (Associazione nazionale partigiani d’Italia) e l’altra dell’Amministrazione comunale. La lapide per le vittime omosessuali è stata collocata nei giardini nel 1990.
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BRESCIA
Il triangolo rosa
Arcigay Orlando aderisce all’iniziativa organizzata dall’Archivio Storico della CGIL ‘Un treno per Auschwitz’. Anche quest’anno, abbiamo scelto di unire la nostra commemorazione delle vittime omosessuali dello sterminio nazifascista alla commemorazione di tutte le vittime di questa barbarie. “La nostra idea è stata quella di dar vita a una manifestazione il più laica possibile, nella quale potessero riconoscersi e trovare spazio tutte le categorie colpite dalla persecuzione, al di là di confessioni e ideologie”, ci ha spiegato Lorena Pasquini dell’Archivio Storico, e l’unità di tutte le diversità discriminate ci è parso il migliore antidoto alla cultura del ‘ghetto’.
Il pericolo più grave che infatti incontra chi non appartiene a una maggioranza, per fede, ideologia, razza, orientamento sessuale, è quello dell’isolamento. E all’isolamento sono stati per secoli condannati gli omosessuali, privati del diritto di assecondare liberamente il proprio orientamento sessuale, che è diritto fondamentale al pari di quello alla libertà di pensiero o di credo.
Commemorare oggi le vittime omosessuali dei campi di concentramento significa riconoscere l’orientamento sessuale come fattore discriminante di ieri e di oggi, a dispetto di chi non vuole ammettere l’esistenza e l’importanza di una questione omosessuale, e sono ancora molti, purtroppo, come la cronaca e la politica spesso ci ricordano.
L’accesso dei cittadini gay e delle cittadine lesbiche agli stessi diritti dei cittadini eterosessuali è obiettivo primario di Arcigay, e il nostro impegno in questa direzione parte dal presupposto che soggetti di diritto sono gli individui, tutti gli individui, nella loro diversità e non nella loro maggioranza.
I diritti sono diritti di tutti, maggioranza e minoranza, e nel rivendicare il nostro, riconosciamo e rivendichiamo quello di tutti coloro che in qualsiasi ambito non si identifichino con le scelte maggioritarie. Una diversità singola è condannata alla repressione o all’estinzione, mentre tante diversità rifondano il patto sociale sulla condivisione dei diritti comuni e lo arricchiscono della loro varietà.
Ecco perché noi oggi, in occasione della Giornata della Memoria, ci uniamo volentieri a tutti quanti commemorano la Resistenza di tante diversità al tentativo brutale e fallimentare di ridurci a un modello etico prevalente.
Circolo Arcigay Orlando
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https://www.arcigaybrescia.it/memoria.htm
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CREMONA
Il Circolo Arcigay La Rocca e Arci Nuova Associazione organizzano la proiezione del film Paragraph 175 DOMENICA 30 GENNAIO alle ORE 21 presso "Luogocomune" Centro Sociale Culturale Arci in Via Speciano n. 4 a Cremona.
Nella stessa sede si terrà dal 22 al 31 gennaio 2005 u’esposizione della mostra sulla deportazione degli omosessauli durante la dittatura nazista.
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MILANO
Il 27 gennaio prossimo si celebrerà il 5° Giorno della Memoria, dedicato al ricordo delle vittime delle persecuzioni e delle deportazioni fasciste e naziste.
Una giornata "per non dimenticare…"
Proprio per non dimenticare tutti quelli che hanno ingiustamente sofferto per la propria religione, il proprio ideale politico, la propria etnia ma anche per il proprio modo di amare, Il C.I.G. Arcigay Milano parteciperà alla manifestazione che si terrà in città domenica 30 gennaio.
Per ricordare anche le vittime omosessuali della follia nazifascista.
Un triangolo rosa appuntato sul petto, marchio dei deportati omosessuali nei lager, sarà il nostro umile simbolo di rispetto per tutte le vittime.
Paolo Ferigo
C.I.G. Centro di Iniziativa Gay – ARCIGAY Milano
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MODENA
Il 27 e 28 gennaio 2005, il Comune di Modena – Assessorato alle Politiche Giovanili assieme ad ARCIGAY Modena presenta Memorie dimenticate.
Il 27 alle ore 21 presso la Tenda di Viale Monza, per la giornata della memoria, verrà proiettato il video Pragraph 175 di Jeffrey Friedman e Rob Epstein. Il film raccoglie per la prima volta le testimonianze di omosessuali sopravvissuti ai campi di concentramento nazisti.
In occasione della proiezione sarà presentata la mostra curata da ARCIGAY sulla deportazione degli omosessuali nei campi di concentramento durante la dittatura nazista.
Il 28 gennaio tre ospiti, che parlano di tre libri, affrontano il tema della memoria da tre angolazioni diverse: la rimozione dello sterminio degli omosessuali, la memoria degli ebrei costretti a lavorare nell’officina dell’olocausto e le rimozioni di oggi.
Le ragioni di un silenzio. La persecuzione degli omosessuali durante il nazismo e il fascismo (a cura del Circolo Pink, Ombre Corte, Verona 2002).
Deliberatamente esclusi dalla cultura della memoria, trattati come criminali e pervertiti, agli omosessuali che lasciarono i campi nel 1945 non è stata riconosciuta la dignità di "sopravvissuti". Essi hanno unicamente sopravvissuto. La ricerca storica e la cultura della memoria hanno taciuto per decenni la violenta repressione che i regimi nazista e fascista operarono, con modalità e intensità diverse, nei confronti degli omosessuali, contribuendo al silenzio sulle vittime e i sopravvissuti. Gli interventi e i materiali raccolti in questo libro intendono rompere questo silenzio colpevole. Anche se la mancanza di ulteriori dati, chiusi nei rispettivi archivi di stato, impedisce di dare a questa tragedia contorni più nitidi; anche in conseguenza di ci’ la memoria collettiva non riconosce questo e gli altri olocausti dimenticati.
Testimoni della catastrofe. Deposizioni di prigionieri del Sonderkommando ebraico di Auschwitz-Birkenau (di Carlo Saletti, Ombre Corte, Verona 2004). Isolati dal resto dei deportati, i prigionieri dei crematori avevano condotto la loro precaria esistenza al cospetto della distruzione della propria gente e di quanti, secondo il criminale disegno coltivato dal nazionalsocialismo, dovevano scomparire. Dei poco più di duemila ebrei che ne avevano fatto parte, un centinaio sopravvisse fortunosamente alla fine del campo. Alcuni di loro ebbero la forza di raccontare al mondo quanto avevano visto e vissuto.
I fantasmi di Portopalo (di Giovanni Maria Bellu, Mondadori, Milano 2004). La notte di Natale del 1996 nel canale di Sicilia è avvenuto il più grande naufragio della storia del Mediterraneo dalla fine della seconda guerra mondiale. Nel tentativo di sbarcare nel nostro paese, circa trecento clandestini di origine pakistana, indiana e tamil, muoiono per ‘affondamento di una "carretta del mare" del tutto inadeguata a sopportare un tale carico. Il fatto passa quasi completamente sotto silenzio. Ma nei mesi seguenti i pescatori di Portopalo di Capo Passero, che battevano quel tratto di mare, trovarono ogni giorno nelle proprie reti, insieme al pescato, corpi umani.
In occasione della presentazione dei libri sarà possibile visitare la mostra curata da ARCIGAY sulla deportazione degli omosessuali nei campi di concentramento durante la dittatura nazista.
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PADOVA
Il 27 gennaio alle ore 9,30, presso il Tempio del’Internato Ignoto – viale Internato Ignoto, 24 (zona Terranegra) – Padova, il circolo Tralaltro – Arcigay Padova parteciperà alla celebrazione ufficiale della giornata della memoria. I vari gruppi, in rappresentanza dei gruppi internati nei campi di concentramento nazisti, sfileranno davanti al piazzale assistendo al’alzabandiera e al’inno nazionale. Dopodichè ci sarà la resa degli onori ai caduti e la posa delle corone di fiori. ‘ assicurata la partecipazione del sindaco di Padova Flavio Zanonato.
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PIACENZA
Il 28 gennaio 2005 alle ore 9.30 presso ‘Auditorium S.Ilario – Via Garibaldi – Piacenza:
OMOCAUSTO – IL TRIANGOLO ROSA
PROGRAMMA
Ore 9.30 Introduzione del tema della giornata: “Omocausto: l’omosessualità al tempo del nazismo”
Ore 10.00 Presentazione del film-documentario: “Paragraph 175“ di Rob Epstein e Jeffrey Friedman
Ore 10.15 Proiezione del film.
Ore 11.30 Conferenza con interventi programmati di: Giovanni Dall’Orto — Franco Grillini – Delia Vaccarello — Paola Guazzo
A seguire dibattito con il pubblico. ‘ prevista la partecipazioni di alcuni Istituti Superiori della città.
La Libreria “Fahrenheit 451” di Piacenza curerà per la durata dell’evento, l’esposizione al pubblico di libri e pubblicazioni varie sul tema.
Per il mese di marzo è prevista un’ulteriore iniziativa sulla tematica omosessualità-nazismo.
Presso il Liceo Artistico Cassinari di Piacenza verrà inaugurata la mostra
“Omocausto: l’omosessualità al tempo del nazismo” e verrà proiettato il film di Ettore Scola “Una giornata particolare” (1977).
E’ prevista la partecipazione del regista e di altri ospiti, seguirà dibattito con gli studenti.
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PIOMBINO (LI)
In occasione delle commemorazioni per il sessantesimo anniversario della liberazione del campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau, avvenuta il 27 gennaio 1945, l’Arcigay di Piombino comunica di aver risposto positivamente all’appello del Presidente della Regione Toscana Claudio Martini che esortava un membro della comunità GLBT a partecipare al “Treno della Memoria” che dal 25 al 30 gennaio si reca in Polonia assieme a 1200 studenti. Il Presidente Andrea Panerini si aggregherà alla delegazione ufficiale regionale per commemorare i “triangoli rosa”, le vittime omosessuali nei lager nazisti, secondi solo agli ebrei per la crudeltà del trattamento subito.
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REGGIO EMILIA
Il 27 gennaio alle ore 17, al Teatro Valli, nella Sala degli Specchi, ‘Assessorato Cultura organizza con ‘Università degli Studi di RE e MO, la fondazione i Teatri, Comunità Ebraica di MO e RE, Opera Nomadi e Arcigay Giòconda (istituzioni che rappresentano nel presente la memoria di tante delle vittime del’Olocausto), una lezione dialogata del professor Sergio Luzzatto, ordinario del’Università di Torino, Stdioso di ideologia Fascista.
Discussione con Alberto Melloni del’Universit’ di MO e RE: ” una giustizia del sapere storico? Essa ‘ un dovere o un ostacolo alla conoscenza?
Alle ore 21 proiezione del film Paragraph 175 : Storie personali di alcuni omosessuali perseguitati durante il nazismo. Ingresso libero presso la sede del Circolo in Via Emilia al’Ospizio, 102.
Raccolta fondi per posa di una lapide alla memoria delle vittime omosessuali presoo il campo di concentramento di Trieste Risiera di S. Sabba.
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TRENTO
Il Circolo Arcigay Trentino GIOVEDI’ 27 GENNAIO 2005 alle ore 20.45 presso la Sede del Circolo proietterà il video documentario PARAGRAPH 175 (in inglese).
L’applicazione del paragrafo 175, la legge anti omosessuale della Germania del 1871, portò alla metà degli anni 20 a circa 1.000 sentenze l’anno. Lasciò inoltre gli omosessuali soggetti al ricatto e alla stigmatizzazione sociale.
Come molti altri gruppi in Germania, gli omosessuali non riconobbero il pericolo che avevano di fronte quando salì al potere Hitler.
A causa dell’omofobia il paragrafo 175 restò in vigore per decenni dopo la fine del nazismo.
Paragraph 175 è, tra le altre cose, un avvertimento che rivela che le conquiste dei diritti sono fragili e devono essere costantemente e in modo vigile protette. I link tra omofobia, antisemitismo, razzismo e altre forme di odio organizzato sono complessi e reali.
In Italia la repressione non raggiunse i livelli nazisti, ma si adottarono misure di limitazione della libertà personale. Tra il 1938 e il 1943 sono state mandate al confino circa 300 omosessuali (o presunti tali). Il Codice Fascista (Rocco) non prevedeva al momento dell’entrata in vigore (1931) una legge specifica anti omosessuale. Non fu una scelta liberale, ma una negazione dell’esistenza degli omosessuali italiani (semmai potevano solo essere stranieri), come risulta dagli atti della discussione in parlamento. Aldilà dell’assenza di un articolo anti omosessuale in Italia una repressione ci fu e coinvolse centinaia di persone. Persone, costrette al confino, sottoposte ad arresti continui, all’obbligo della firma, una repressione sottile che è stata spesso interiorizzata in modo da generare auto-censura (pochi gay di quell’epoca hanno accettato di raccontarsi, tra i pochi documenti c’è il video della regista Gabriella Romano “Ricordare”).
IN PIU’ DI 80 NAZIONI NEL MONDO (e molti Stati negli USA) LEGGI SULL’OMOSESSUALITA’ MOLTO SIMILI AL PARAGRAFO 175 SONO ANCORA PRESENTI NEI CODICI DELLE LEGGI.
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UDINE
In occasione dei 15 anni di Arcigay Nuovi Passi, il Circolo di Udine organizza una fitta serie di iniziative dedicate alla Giornata della Memoria.
Ecco il programma:
LUNEDI 24 gennaio 2005
ore 18.00 – antisala Ajace
Inaugurazione mostra fotografica
"Omocausto. Lo sterminio dimenticato degli omosessuali"
Mostra aperta dal 25 al 27 gennaio
dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18
ore 19.00 – sala Ajace
Conferenza dibattito
"I triangoli rosa. Persecuzione e sterminio degli omossessuali sotto il nazismo"
Interventi di :
– Giovanni Dal’Orto, direttore mensile "Pride"
– Gianna Malisani, Assessore Cultura Udine
– Pietro Pisano, Presidente Arcigay Udine
– Eva Dose, Presidente Arcilesbica Udine
GIOVEDI 27 gennaio 2005
UDINE – SALA AJACE
ore 17.00 – Tavola rotonda
"Altri volti del’Olocausto"
– ‘eliminazione dei disabili mentali: il progetto nazista del’Aktion T4
– Il popolo zingaro tra sterminio e discriminazione
– La situazione dei Rom in Slovenia: passato e presente
– La memoria rimossa dello sterminio di gay e lesbiche nel Terzo Reich
SABATO 29 gennaio 2005
UDINE – SAN OSVALDO
Padiglione 21 del DSM, ex Ospedale Psichiatrico
ore 21.00
TRIANGOLI ROSA
Lettura scenica accompagnata da proiezioni e musiche.
A cura del’Atelier di Lettura del circolo Arcigay Nuovi Passi di Udine
28 – 29 – 30 gennaio 2005
UDINE – CINEMA VISIONARIO
Bar Cinema "VISIONARIO" in via Asquini a Udine dalle 19 alle 24
– film documentario "PARAGRAPH 175"
– mostra fotografica
"Omocausto. Lo sterminio dimenticato degli omosessuali"
INFO 340.9465354 [email protected]
NAPOLI
Arcigay Antinoo organizza la proiezione del film "Paragraph 175", documentario di Rob Epsterin & Jeffrey Friedman (USA 1999) giovedì 27 gennaio 2005 alle ore 19 presso la sede del Circolo in Vico San Geronimo alle Monache 15/17. Ingresso libero.
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