New York, è incostituzionale il divieto di matrimoni gay

  

Un giudice dello stato di New York ha decretato che la legge che vieta il matrimonio ai gay viola la Costituzione dello Stato. La sua decisione apre la possibilità alla città già dal prossimo mese di rilasciare delle licenze di nozze a coppie formate da individui dello stesso sesso. La sentenza del giudice Doris Ling-Cohan è la prima a livello statale a schierarsi per il matrimonio fra gay. Nelle motivazioni il giudice ha scritto che la Domestic Relations Law del 1909 che limita il matrimonio alle unioni tra individui di sesso opposto, priva le coppie gay di analoghe tutele. Il giudice compara la legge a quelle che un tempo impedivano i matrimoni interrazziali, e dichiara che i termini usati per i matrimoni legali – marito e moglie, sposo e sposa – «dovranno essere modificati per potersi applicare sia a entrambi gli uomini che entrambe le donne di una coppia gay».

La questione del matrimonio gay continua a innervosire il paese. Il presidente Bush nel discorso sullo Stato dell´Unione ha fatto riferimento a un emendamento della Costituzione che proibisce il matrimonio tra gay. In Massachusetts l´alta corte statale ha decretato che il matrimonio per i gay è consentito dalla Costituzione e le coppie gay sono arrivate a migliaia per sposarsi. A San Francisco il sindaco aveva rilasciato le licenze di matrimonio, ma l´alta corte ha sancito che il primo cittadino non ne aveva l´autorità. Con la sentenza del giudice di New York, la questione è lungi dal potersi dire risolta. Il decreto di ieri è applicabile solo alla città di New York: nelle altre contee i giudici hanno confermato le leggi matrimoniali dello stato. Ora della questione deve occuparsi la Corte d´Appello.

Ma la città dovrà decidere se intende fare appello alla sentenza. Se l´appello non viene presentato entro 30 giorni, i segretari municipali saranno costretti a rilasciare delle licenze matrimoniali a qualsiasi coppia gay che ne faccia domanda. Il sindaco Michael Bloomberg non ha commentato, anche se in passato si era detto favorevole a una revisione delle leggi per consentire il matrimonio tra gay.

La sentenza è giunta dopo l´esposto presentato da cinque coppie gay che si erano viste rifiutare le licenze matrimoniali. Il giudice ha deciso che il governo non ha ragioni per proibire le unioni gay, e che farlo costituisce una violazione del diritto di ogni cittadino di scegliersi un partner. «Come le coppie eterosessuali», ha scritto il giudice Ling-Cohan, «anche le coppie formate da individui dello stesso sesso hanno il diritto di seguire il cuore e di impegnarsi in un´unione a vita con la persona di loro scelta».

(Copyright New York Times – la Repubblica. Traduzione Anna Bissanti)


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