Quella della Puglia è la vittoria più bella per chi come noi ha sempre pensato che un omosessuale possa ricoprire qualsiasi incarico a qualsiasi livello dello Stato. Negli ultimi giorni il centrodestra aveva giocato la carta della volgarità e dell’insulto sulla vita privata di Vendola, dimostrando ancora una volta l’incapacità di capire la modernità e, soprattutto, il cambiamento nella cultura e nel costume.
Dopo la vittoria di Vendola non si potrà mai più dire che un omosessuale non può rappresentare le istituzioni in quanto istituzioni di tutti. Proprio la grande manifestazione del gay pride di 3 anni fa a Bari aveva già mostrato che la maggioranza della popolazione condivide gli ideali di libertà e giustizia assieme alla cultura dei diritti civili espressa dal movimento omosessuale.
Come esponenti del movimento glbt siamo grati a Vendola per la sua battaglia e la sua perseveranza. Oggi possiamo dire che anche in Italia abbiamo un Delanoe (il sindaco omosessuale di Parigi) o un Wowereit (il sindaco gay di Berlino) entrambi eletti a grande maggioranza dal voto popolare.
L’elezione popolare di Vendola in Puglia riveste un carattere particolare perché dimostra come lo stereotipo del machismo e del maschilismo meridionale sta venendo meno di fronte all’avanzare di una nuova classe dirigente aperta e capace di interpretare il cambiamento. Anche per questo dobbiamo dire grazie a Nichi Vendola e agli elettori pugliesi che si sono recati in massa alle urne per votare un rinnovamento radicale che non mancherà di avere effetti forti e duraturi sulla cultura di tutto il paese.