Liceo Copernico, vedemecum sull’omosessualità

  

"SEI Mona e hai sedici anni. Pensi di essere lesbica". E´ un gioco di ruolo. Ma non tanto lontano dalla realtà.

A scuola

A scuola

Quando Sergio lo Giudice, professore al liceo Copernico, propose tre anni fa di affrontare il tema degli orientamenti sessuali a scuola scoppiò un polverone. Dall´esterno. Il liceo scientifico ha continuato a lavorare ed il traguardo raggiunto è stato presentato ieri a scuola. Il frutto di un lungo lavoro, confluito nel progetto europeo Comenius che ha visto il Copernico, con il Bodoni di Torino, unica scuola in Italia a partecipare, è un libretto, "Verso una scuola inclusiva", che il Comune e la Provincia, con il Csa, distribuiranno in tremila copie ai docenti di tutte le scuole.

Poco più di trenta pagine per aiutare gli insegnanti bolognesi ad affrontare il tema dell´omosessualità tra i banchi: ci sono giochi di ruolo per far «capire il disagio di chi si sente diverso», storie legate al pregiudizio, le domande più frequenti, rivolte dagli studenti durante gli incontri degli insegnanti nelle classi, una bibliografia e numeri utili.

«Vogliamo costruire una scuola in cui anche i ragazzini omosessuali possano trovare un ambiente accogliente e in cui possano essere abbattute le barriere dei pregiudizi e degli stereotipi», spiega Lo Giudice, consigliere comunale e Presidente nazionale di Arcigay. «Per la prima volta su questi temi si attiva una rete di scuole. Se infatti in classe ci si è fatti carico di affrontare altre questioni legate alle identità, rispetto all´omosessualità spesso gli insegnanti non sono attrezzati».

Per la preside del liceo, Assuntina Piccinini, «preparare i ragazzi ad un confronto su questi temi è un preciso compito della scuola». «Bisogna parlare, non occultare le differenze», è l´invito dell´assessore Milli Virgilio. Nel progetto è coinvolta anche una scuola elementare di Berlino. «Negli altri paesi – commenta l´assessore Paolo Rebaudengo – il tema è proposto all´inizio del percorso formativo quando ancora è possibile combattere la nascita del pregiudizio».


Da "’Unità" del 31.05.05

Una scuola contro le discriminazioni
Al liceo Copernico di Bologna opuscolo sulle diversità per combattere i pregiudizi nei confronti dei ragazzi omosessuali

Nell’opuscolo sono contenute storie di studenti e studentesse che si confrontano anche dolorosamente, interrogandosi, sulla precezione della loro omosessualità. Ma anche un glossario, per orientarsi tra le parole che indicano non solo l’orientamento sessuale degli individui ma anche cosa significa, per esempio, transesessuale o travestito o teresessismo, che assegna alla eterosessualità. È il frutto di un progetto che ha coinvolto cinque scuole europee (in Gerrmania, Austrai, Francia, in Italia). A Bologna il liceo scientifico Copernico, in collaborazione con Arcigay e Cassero.

L’obiettivo è aumentare la conoscenza per eliminare il pregiudizio e la discriminazione nei confronti dei ragazzi e delle ragazze omosessuali o bisessuali. Sergio Lo Giudice, presidente nazionale di Arcigay sa che «la scuola non è attrezzata per porsi queste domande».

E allora ben venga il progetto promosso da Unione Europea (Socrates e Comenius) per offrire agli studenti e agli insegnanti tutti gli strumenti necessari a superare il pregiudizio e a combattere la discriminazione. Nell’opuscolo, presentato ieri al Copernico, anche gli assessori Milly Virgilio (Comune di Bologna, delega alla Scuola) e il collega Paolo Rebaudengo (Provincia, delega a Scuola e Formazione). Rebaudengo loda l’esperineza di Berlino, che ha inserito il progetto in una scuola elementare, per fornire ai bambini gli strumenti di conoscenza necessaria a non maturare i pregiudizi. Soddisfatta la preside del liceo. Gli studenti hanno apprezzato l’impianto del progetto, che non è teorico ma incentiva la consapevolezza che gruppi di ragazzi possono sentirsi esclusi. Per facilitare la sensibilizzazione sono stati proposti ai ragazzi dei giochi di ruolo – alcuni esempi sono riportati dall’opuscolo – per facilitare il superamento degli stereotipi e dei pregiudizi. Giochii nei quali i ragazzi sono invitati a ad assumere l’identità di personaggi a loro affidati e a simulare incontri (un personaggio è una studenessa che pensa di essere lesbica e innamorata della propria insegnante di ginnastica e si confronta con un’altra studentessa che assume il ruolo dell’insegnante). Gli altri partecipanti osservano la simulazione e al termine sono chiamati ad esprimere impressioni e a fare commenti.

Il Cassero, dal canto suo, ha organizzato laboratori, al quale hanno partecipato però soprattutto ragazze (era presente un solo ragazzo). «Le donne, generalmente – dice Emanuele Pullega – sono maggiormente disponibili a mettersi in gioco».


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