La strana coppia Pera-Casini

  

Il fuoco di fila di questi giorni inaugurato dalle più alte cariche dello Stato contro le leggi approvate dal Parlamento spagnolo, lascia esterrefatti per virulenza e caparbietà. Come movimento lgbt,leggiamo questa inedita intromissione degli affari di uno Stato democratico, facente parte del’Unione europea, come una sorta di cavallo di Troia da utilizzare nella politica italiana. È una regia ben congeniata, che strattona da una parte la componente cattolica del centro sinistra, e dal’altra richiama la sinistra a non essere irresponsabile e radicale come quella spagnola.

Nessuno in questi giorni ha ricordato che sono ben 16 i paesi del vecchio continente che riconoscono le unioni tra due persone dello stesso sesso, alcuno ha rilevato come le invettive dei due esponenti istituzionali non siano condivise da tanta parte della Chiesa cattolica italiana, come dimostrano le diverse e autorevoli prese di posizioni degli ultimi giorni, tra ‘altro molto discostanti dalla linea ufficiale del Vaticano.

Ma Pera e Casini, vanno per la loro strada; questa strana coppia, che con i suoi feroci e sospetti attacchi alla dignità delle persone omosessuali gioca una partita nuova, che intende rendere il tema delle libertà civili questione centrale nello scontro politico elettorale del 2006. Poco importa se le prime vittime siano le centinaia di migliaia di gay, lesbiche e transessuali che vedono crescere nella società italiana frange estreme ‘odio, violenze verbali e anche fisiche da parte di gruppi neo fascisti. Nei fatti questa campagna, condotta anche da molti giornali, sta alimentando in molte città episodi preoccupanti di discriminazione plateale, ed indica la volontà di fare della comunità omosessuale il bersaglio privilegiato. È una guerriglia ben orchestrata e condotta da diversi generali, che vogliono affermare idee ultra conservatrici, in parte benedette da settori della Curia romana, che inseguono il sogno dello Stato etico, governato per quanto attiene il piano valoriale, da una sorta di Consiglio degli Ulema cattolici. Per cui la strenua difesa della laicità dello Stato, unica possibilità per governare e dare risposte adeguate alle molteplici differenze, identità, aspirazioni, è definita relativismo etico, laicismo estremo, e così via.

La comunità lbgt italiana non può rispondere da sola a tutto ciò, sarebbe in primo luogo un errore, e risulterebbe assolutamente insufficiente e fuorviante rispetto alla posta in gioco. Noi siamo solamente utilizzati perché ritenuti un anello debole, una sorta di spina nel fianco di una sinistra politica impaurita nel’affermare con decisione che le nostre battaglie sono sacrosante, utili a far crescere socialmente e culturalmente la nostra convivenza.

Naturalmente molti atti, prese di posizione, dichiarazioni di vicinanza smentiscono questo teorema, ma non lo smontano del tutto. Avvertiamo il bisogno che cattolici democratici e liberali, laici, personalità e partiti del centro sinistra, rispondano con più decisione a questa campagna dai contorni medioevali, giocata con i mezzi modernissimi della comunicazione, anche profonda, che sta già incidendo nel’opinione pubblica.

Possono far sorridere le prese di posizioni di un ministro come Calderoli, a noi però inquietano gli striscioni che campeggiano nelle feste leghiste e in alcune università cattoliche. Si possono liquidare con battute più o meno azzeccate ‘attivismo anti gay dei Pedrizzi e dei Martusciello, ma che dire delle minacce via Internet, delle trasmissioni di Radio Maria dove si spaccia per scientifica la cura per guarire dal’omosessualità?

Non è un caso che in questo nostro paese non vi è una legge che protegga gli omosessuali dal’odio omofobo (legge che per esempio il conservatore Rafarin ha fatto approvare al parlamento francese a maggioranza di centro destra poco tempo fa), che il Pacs, la proposta per istituire i patti civili di solidarietà sottoscritta da 161 parlamentari, sembra non averla letta quasi nessun leader politico. Infatti, meglio utilizzare i matrimoni gay spagnoli per insultare gli omosessuali italiani, che confrontarsi con uno strumento assolutamente responsabile e moderato, che da tempo è stato elaborato dal movimento lgbt (unico caso al mondo) affinché la politica potesse iniziare il confronto parlamentare.

‘è bisogno, che agli estremismi sia data una risposta politica generale. Una politica buona, che affronta i temi partendo dai vissuti concreti, ricercando soluzioni condivisibili, che fa incontrare le culture e le varie sensibilità. Per far prevalere il buon senso è necessario un coraggio, che molti elettori di centro sinistra attendono da tempo, ovvero un segnale forte da parte di tutti i leader del’Unione, che la speranza è ben riposta, che questa alleanza non vive solo per battere il centro destra, ma che si pone ‘obiettivo di modernizzare davvero questo nostra (povera) patria!


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