La canzone lesbica di Dolcenera

  

DOLCENERA: Sì, HO STONATO (E A SORPRESA LANCIA UNA CANZONE LESBO)
La superfavorita della vigilia è stata tradita dalla tecnica durante l’esibizione di lunedì sera all’Ariston

SANREMO – Stupire e stonare. Succede anche a Dolcenera, la favorita nei pronostici che la prima sera ha preso quella che viene normalmente chiamata stecca. «Può succedere – spiega lei – per carenze, distrazione o anche eccesso di zelo. Ed è quello che è successo a me lunedì: il volume di ascolto della mia voce era troppo basso, allora io, in un passaggio molto difficile in fa diesis, direi da soprano, ho caricato troppo andando oltre la nota necessaria». «E poi – aggiunge Dolcenera che ieri sera ha proposto una versione molto rimaneggiata del brano Com’è straordinaria la vita con il chitarrista Maurizio Solieri – c’è sempre in agguato il fattore emozione. La mia carriera ha dimostrato fino adesso che do il massimo, ma non sono molto attenta né alla tecnica vocale né a quella pianistica. Insomma, più istintiva che secchiona».

Quanto allo «stupire», ecco i versi di una delle canzoni dell’album di Dolcenera Il popolo dei sogni in uscita oggi: «Guarda Laura che non devi avere più paura di cosa provi per la tua… migliore amica, quel tuo avere in gran segreto un’altra vita! Guarda Laura che la tua mamma non l’ha ancora capito chi c’è chiusa dentro di te… resta come sei è la tua vita». È il brano Resta come sei , il cui ritornello ripete fino all’ossessione «Tu sei diversa, tu sei diversa». Una aperta apologia dell’omosessualità femminile.

«Sì, mi ha colpito molto la vicenda di molte ragazze vittime di un pregiudizio culturale». Che riguarda soprattutto le lesbiche? «Direi che viene dalla madre per le femmine e dal padre per i maschi. Nell’antica Grecia erano molto più aperti».

L’album, fortemente impegnato, propone anche una canzone sulla pedofilia intitolata L’amore (sottotitolo Il mostro ): «È nata dopo un colloquio con una mia amica impegnata in azioni umanitarie che mi ha spiegato come in Corea, per 300 dollari, un bambino dopo gli abusi può essere anche ucciso. Certe cose sentite in tv sembrano appartenere a un altro pianeta. Ma quando te le dice una persona che conosci e di cui si fidi è diverso».

«È un disco istintivo – spiega Dolcenera -. È rock, viscerale. Ho scoperto che non sempre le cose più ragionate sono quelle fatte bene. A volte la velocità e l’istinto ti permettono fare un album che ti rappresenta fino in fondo, magari anche più vero». Nel cd c’è anche Il luminal d’immenso , da una canzone dei Radiohead. «È il miglior gruppo degli ultimi 15 anni – dice lei -. Nessuno credeva che avrebbero accettato di darmi una loro canzone. Ci sono riuscita al primo colpo».


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