Una delle domande più frequenti nella quale si incorre in Associazione rispondendo al telefono amico o accogliendo un nuovo arrivato riguarda la possibilità di vivere felicemente da omosessuali.
Mi piace rispondere che questa è la ragione prima del’esistenza di Arcigay. Facendo politica e promuovendo diritti, in un contesto così difficile, a volte capita di far prevalere il lato polemico su quello esistenziale. Spesso dimentichiamo di sottolineare il valore, anche sociale, di un amore che rifiuta di essere categorizzato come omo o eterosessuale e classificato in debole o forte, deviato o naturale: è amore e basta.
Dietro alla nostra richiesta di diritti stanno le storie personali, le gioie e le difficoltà di una umanità che ha, come tutti, valori, speranze e sogni. Storie che si forgiano nelle universali difficoltà quotidiane, gravate però da una pressione sociale che non riconosce loro una dignità. Anche nella comunità gay esistono storie edificanti, coppie che condividono la vita da moltissimi anni, persone che si amano “nella buona e nella cattiva sorte”.
La polemica porta spesso a ridurre ‘omosessualità ad una mera questione di sesso, si dimentica, volutamente, il lato umano, i sentimenti e le ragioni del cuore, che ci portano a vivere la nostra realtà in modo assolutamente naturale. ‘ proprio con questa normalità che vorremmo essere guardati, senza temere di essere additati se giriamo per le strade della nostra città mano nella mano.
Nasce da qui la determinazione con la quale chiediamo al mondo gay il coraggio del’orgoglio e alla società la forza di una scelta di civiltà. Perché il nostro è un amore che ha ancora bisogno di essere liberato, ma che rende possibile la speranza di una vita felice anche per un omosessuale.