L’evento “LA FENICE — L’amore che non osa dire il suo nome”, organizzato dal Comitato Provinciale Fiorentino Arcigay “Il Giglio Rosa” onlus, si propone di stimolare, grazie all’intervento degli addetti ai lavori, una riflessione sulla situazione della cultura a tematica LGBTQ degli ultimi anni.
Martedì 14 e mercoledì 15 novembre 2006, a partire dalle 20,30, presso la sede di Arcigay Firenze “Il Giglio Rosa” onlus in via del Leone 60 (nei pressi di piazza Tasso), si svolgeranno due eventi — completamente gratuiti e aperti al pubblico — a carattere culturale e aggregativo.
Firenze, 14-15 novembre
Nella serata del 14 novembre si svolgerà un seminario sulla storia del movimento LGBTQ italiano, che, introdotto da Francesco Piomboni, presidente di Arcigay Firenze, vedrà come relatori: Mirella Sandonnini, psicologa e psicoterapeuta toscana da anni militante nel Movimento; Fabio Croce, impegnato da tempo nella battaglia a favore dei diritti civili delle persone omosessuali, che, dopo aver diretto per quindici anni le storiche librerie di famiglia, nel 1997 ha fondato le Edizioni Libreria Croce, e in pochi anni ha pubblicato circa 140 libri, collaborando con i grandi nomi della cultura e dello spettacolo; Francesco Bilotta, docente di diritto privato all’Università di Udine, specializzato sulle tematiche riguardanti le unioni di fatto e il patto civile di solidarietà.
A partire dalle 20,30 di mercoledì 15, sarà invece l’editoria e la letteratura LGBTQ a fare da padrone, con una tavola rotonda, “Letteratura LGBTQ ed editoria italiana: accoppiamento possibile?”, moderata da Matteo Pegoraro, segretario e referente cultura di Arcigay Firenze. La vera fioritura in Italia di un’editoria specificatamente gay risale a circa una decina di anni fa; a inaugurarla è “Il dito e la luna” di Milano, nata nel 1995 come casa editrice lesbica e apertasi poi anche alla realtà gay maschile. Francesca Polo, direttrice editoriale de “Il dito e la luna edizioni” e presidentessa nazionale Arcilesbica, parteciperà all’incontro fiorentino assieme a: Francesca Chiappa e Cristina Tizian, rispettivamente direttore editoriale ed editor di “HACCA”, nuovo e dirompente marchio per la narrativa e la saggistica di Halley Editrice teso a raccogliere i segnali dell’antropologia del presente; un’esponente della Libreria Arcobaleno di Civitanova (Macerata); Alcìde Pierantozzi, giovane autore del romanzo Uno in diviso (HACCA, 2006); Fabio Casadei Turroni, autore (ultima pubblicazione Angelo d’Edimburgo, Edizioni Le Mondine, 2005) e curatore per ClubClassic.net della rubrica Incontro con l’autore; Delia Vaccarello, giornalista e scrittrice, conduce da qualche anno la rubrica su identità e diversità Uno, due, tre, liberi tutti nelle pagine del quotidiano ‘Unità; Antonio Veneziani, saggista e poeta considerato dalla critica trai i più rappresentativi della “scuola romana”, che va da Pier Paolo Pasolini a Dario Bellezza, da Amelia Rosselli a Renzo Paris.
“Come Arcigay Firenze intendiamo dare un incentivo alla diffusione della cultura LGBTQ e, in genere, sensibilizzare la stessa partendo proprio dalla nostra città e dalla sua storia,” dichiarano Piomboni e Pegoraro “confrontandola con lo stato di altre realtà e città italiane negli ultimi anni”.
Obiettivo che Arcigay “Il Giglio Rosa” si è infatti prefisso con quest’iniziativa è quello di promuovere l’informazione attraverso l’approfondimento e l’esposizione di opere artistiche e letterarie che mirino a una nuova, libera espressione dell’individualità che abbatta i confini del pregiudizio; il tutto offrendo spazi e visibilità normalmente difficili da ottenere per artisti ed editori emergenti, e mettendo a disposizione di tutto il pubblico gli interventi di intellettuali del panorama nazionale.
A completare le due serate, la mostra fotografica Eldorado Nuova Apertura, di Roberto Malini e Steed Gamero, presentata — in collaborazione con Visions Milano — dal Comitato Provinciale Arcigay “Il Giglio Rosa” a Firenze in occasione della Giornata Mondiale Contro l’Omofobia e patrocinata dai più importanti musei internazionali dell’Omocausto LGBT, che si compone di installazioni fotografiche sulla Berlino gay degli anni ’30 e di quattro ritratti esclusivi a Eva Robin’s.