I parlamentari osservino la realtà più che i diktat del Vaticano

  

“I dati Istat di oggi sull’evoluzione della famiglia in Italia ci aiutano a ritornare coi piedi per terra e a ricondurre il dibattito sulle unioni civili nell’alveo della realtà. Se è vero che in Italia c’è oltre un milione di persone che convivono in coppia senza essere sposate, e che il 15% dei bambini nasce fuori del matrimonio (ma a Bologna, ad esempio, arrivano al 30%), lo Stato deve tenere conto della realtà e pensare anche a loro nel disporre servizi e misure di sostegno per le famiglie”.

Questo il parere del presidente nazionale di Arcigay, Sergio Lo Giudice, alla luce dei nuovi numeri diffusi oggi dall’Istat.

“Realtà concreta, numeri e persone in carne ed ossa contro i dogmi astratti della metafisica familista. La fotografia della famiglia italiana offerta dall’Istat — continua Lo Giudice – dimostra che in Italia la famiglia si fonda talvolta sul matrimonio e talaltra no, ma sempre sulla responsabilità delle persone e sulla scelta di vivere insieme, volersi bene, e costruire un futuro per sé e i propri figli.

“Forse che le famiglie non sposate non si prendono cura dei genitori anziani, dei figli e dei loro cari bisognosi di sostegno? Aiutare tutte le famiglie e tutte le persone non sottrae risorse a nessuno, ma rappresenta un investimento in sicurezza e benessere per tutti, perché una società che cresce armoniosa, senza steccati artificiosi tra normali e anormali, è una società più solidale, unita, felice e accogliente per tutti."

“E’ quindi auspicabile che i parlamentari italiani, sia di centrodestra che di centrosinistra siano più attenti al richiamo alla concretezza di questi numeri, che ai dogmi confessionali che con insistenza ossessiva giungono quotidianamente da Oltretevere”.


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