Sabato 10 febbraio 2007, all’interno del programma “Italia sul Due – Giovani”, in onda su Rai 2 a partire dalle 14.00, è andata in un’onda un’intervista di Milo Infante e Roberta Lanfranchi a Pasquale Quaranta, giornalista ed esponente Arcigay, sul coming out in famiglia. Titolo della trasmissione: “Se mio figlio fosse gay”.
Gli ospiti in studio – tra gli altri Mattia Boschetti, uno de «I fantastici 5» nel programma omonimo de La 7, e Paolo De Pittà dell’associazione Agedo – hanno commentato una fiction, tratta da una storia vera, che racconta la storia di una famiglia comune: due figli irrequieti, lei che passa da un amore all’altro, lui che apparentemente sembra perfetto, riflessivo, un ragazzo, che — a detta della psicoterapeuta Marinella Cozzolino in collegamento da Roma – ha bisogno di «essere compiacente con i genitori». Questo succede quando si ha un segreto, quando si ha qualcosa da nascondere. Naturalmente ciò che si nasconde è l’omosessualità.
Rispondendo all’opinione di Caterina Collovati, secondo la quale non c’è alcun bisogno di dirlo ai propri genitori, Quaranta ha testimoniato che, sulla base della sua esperienza, è stato invece utile parlarne per «stabilire un rapporto di autenticità con i propri genitori basato sulla trasparenza, sulla sincerità, per condividere un amore…». «Però dicendolo — ha obiettato Collovati — è come se uno ammettesse una diversità, ammettesse di avere un problema…».
Secondo un ragazzo dal pubblico «La Bibbia dice che in principio era l’uomo e la donna» e quella è l’unica natura esistente, un giovane altro afferma che «gli omosessuali hanno un’indiscussa sensibilità» e arrossisce alla domanda posta da un ospite: «Hai amici omosessuali?». Una ragazza dichiara che «Una mamma lo capisce sempre perché ci sono delle avvisaglie…».
Per tutti sarebbe molto difficile accettare un figlio omosessuale (l’omosessualità femminile non è presa in considerazione!), nella fiction il padre sbotta che avere un figlio gay «è la più grossa sconfitta della mia vita, una tragedia… uno schifo». Parole forti mentre il sottotitolo interroga il pubblico da casa: “Avere un figlio gay è un disonore?”. Anche per Maria Rita Munizzi, presidente del Moige, Movimento italiano genitori: «Bisogna accettare il figlio per quello che è». Per questo bisogna dare tempo ai genitori per capire, concedere loro del tempo.