Mario Chinazzo
Il caso di Mario Chinazzo, il primo coniuge gay che si è visto riconoscere giovedì 19 luglio, parte civile nel processo contro l’assassino del compagno Roberto Chiesa, come se fosse stato sposato con lui, è un risultato che è stato raggiunto tramite il supporto di Gay Help Line 800 713 713, il numero verde nazionale contro l’omofobia, gestito da Arcigay Roma, con NPS e Cgil- Nuovi Diritti Roma, con il supporto del Comune di Roma e della Provincia di Roma.
“Dichiara Mario Chinazzo — Questo risultato mi ha consentito di essere trattato da oggi in poi come il coniuge di Roberto, e non più come un estraneo, sono ben conscio che la mia è una eccezione, che in Italia non ha precedenti, e voglio ringraziare i volontari e le volontarie che lavorano per il numero verde Gay Help Line, che accolto la mia richiesta di aiuto, e che mi hanno a farmi costituire parte civile, supportandomi sia legalmente che moralmente.
“Continua Chinazzo: In particolare ringrazio l’Arcigay di Roma, che da subito espresse solidarietà per il mio caso dal palco della manifestazione Diritti Ora del 10 Marzo, palco sul quale mi fece intervenire per fare il mio appello a Prodi per chiedergli dignità, interesse che è rimasto sempre costante, sino a supportarmi tramite il legale dell’associazione avv. Daniele Stoppello, che ha ottenuto questo successo.”
“Siamo felici delle dichiarazioni di Mario Chinazzo — dichiara Fabrizio Marrazzo, presidente Arcigay Roma e Responsabile Gay Help Line — e mi affianco a lui nel ringraziare tutti i volontari che in questi mesi hanno seguito con passione e motivazone il caso. Infine, invito tutti i gay e le lesbiche che subiscono discriminazione a chiamare 800 713 713, come hanno fatto sino ad oggi 27.000 Lesbiche, Gay e Trans in Italia.”
Ufficio Stampa Arcigay Roma
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