Bacio gay: e se anche “trombavano” che problema c’è?

  

Vale la pena riflettere con serenità sulla vicenda che ha coinvolto i due ragazzi gay di Roma. Fermati, tenuti per ore in caserma, poi rilasciati con tanto di denuncia per atti osceni in luogo pubblico. Non sempre la lucidità arriva in soccorso a tanti illustri commentatori della sinistra italiana. In questo senso non abbiamo condiviso i commenti di Michele Serra (cui abbiamo inviato una lettera, mai pubblicata da La Repubblica) e di Corrado Augias, cui è inutile inviare missive, visto che ha chiuso per ferie fino al 4 settembre. L’uno ci ha invitati alla moderazione, a non provocare, a non rendere impopolari le nostre giuste battaglie esibendoci in forme sguaiate in pubblico, l’altro ha pubblicato due lettere di sostegno ai carabinieri e lui stesso si è lanciato in una difesa dell’Arma, che certamente non può aver raccontato bugie.

Siamo di nuovo allo stravolgimento delle categorie valoriali, ma in quest’incerta transizione delle sinistre italiane, ciò non ci stupisce. Diremo subito con chiarezza che noi crediamo ai due ragazzi, che continuano a sostenere che si stavano solo baciando. All’avvocato di Arcigay Roma, Daniele Stoppello, spetta il compito di condurre il confronto in Tribunale, di leggere le carte (per ora non giunte, ma di cui tutti gli organi di stampa ed esponenti politici della destra sembrano già essere in possesso), di studiare la strategia difensiva. Vedremo come andrà finire, in un paese dove per un episodio del genere, mentre la Giustizia affoga in decenni di cause arretrate, si nomina "a sorteggio" (perché questa precisazione pubblica da parte del capo della Procura?) il PM e si seguirà tutto l’iter classico. Naturalmente i commenti dei soliti moralizzatori dell’altrui sessualità non sono mancati, ad iniziare dai cattolici integralisti, che per la giusta legge del contrappasso si sono visti piombare addosso la triste querelle Mele. Ma a sinistra come siamo messi? Beh le ministre Bindi, Turco, Pollastrini hanno speso parole positive, così come tanti altri esponenti politici. Bisogna però sottolineare che il moralismo a senso unico alberga in molte menti; alcune le abbiamo citate, altre ci sono giunte in sottofondo.

Se invece di un bacio i due ragazzi fossero stati scoperti in "flagranza" di atteggiamenti più spinti, fino ad avere i pantaloni abbassati sarebbe stato giusto fermarli, trattenerli per ore e poi denunciarli? Per tanti uomini della sinistra sì. La legge va rispettata, si sente affermare con severità perentoria. Il pubblico scandalo, pur se consumato nell’oscurità di un luogo appartato merita lo spiegamento di forze dell’ordine, l’umiliazione e anche la paura di esser trattenuti per ore in una caserma. Allora apriamo un bel dibattito estivo (che ha tanto più senso rispetto a ciò che ci viene propinato sui grandi mass media) e parliamo a viso aperto del comune senso del pudore, della proporzionalità della reazione di chi è preposto alla coercizione, dell’antico buon senso smarrito, dell’assenza di regole e tutele. Insomma, guardiamo tutte e tutti insieme in faccia alla realtà del vissuto di una società occidentale che ondeggia tra il bieco moralismo verso i diversi e il perdonismo auto solutorio del potere machista. Non scadremo in esempi facili, ma come non vedere che alla bulimia di corpi, amplessi, mercificazioni di tutti i tipi, si contrappone la solita rigida, bacchettona, moralità di facciata, ahi noi non solamente dalle sagrestie, ma anche dalle laiche scrivanie della sinistra intellettuale italiana? La sessualità non può che essere vissuta lontana dagli occhi indiscreti e, quando qualcuno si fa beccare, lo si condanna non tanto per l’atto in se, ma perché non è stato abbastanza accorto. E’ la sessualità, che deve rispettare i millenari canoni del dominio e dello sfruttamento, di cui si possono esibire solamente i modelli compatibili con il libero mercato.

Quale punto di vista possiamo avere sull’espressività sessuale come persone che con dubbi e diversi timori attraversano un tempo così confuso, sul lecito ed illecito mostrare di corpi, organi sessuali, eccitazioni, conturbamenti? Sono domande delicate e, che di solito fanno apparire nei confronti pubblici, vistosi rossori e risolini nervosi. Ma se dobbiamo passare anche da questo per liberare l’emotività di tanti nostri autorevoli commentatori, che come tuttologi del sentimento diffuso del popolo della sinistra se la cavano anche bene, facciamolo senza remore. Mettendo in tavola le carte scoperte. Le nostre sono queste: chi non vive la condizione omosessuale, si astenga dalle stereotipate valutazioni o perlomeno armeggi la materia con cura e con umiltà; non si confonda il ruolo dell’arma dei carabinieri, con un singolo episodio di cui tra l’altro si conosce ben poco; si conti almeno fino a mille prima di cadere nella trappola di trasporre propri pregiudizi (anche inconsapevoli) in un fatto realmente accaduto, per cui due gay, per forza nella penombra non si sono sicuramente limitati ad un bacio; invece di parlare delle sessualità altre, si cominci a parlare della propria, come saggiamente ci hanno insegnato le teorie femministe. E’ sufficiente per ora?


  •