L’Associazione Culturale ALTRARTE
presenta
PRISONERS OF SEX
di John Roman Baker
regia di Antonio Serrano
con
Antonio Bonanotte – Alessandro Gruttadauria – Marco Medelin – Giuseppe Siani
TEATRO CASA DELLE CULTURE
via San Crisogono 45 Roma Trastevere – tel. 06.58333253
Dal 16 al 28 ottobre 2007
Tutti i giorni ore 21.30 — Domenica ore 18.00 — Lunedi riposo
Prisoners of sex
Dal 1981, anno a cui risale il primo studio pubblicato che identificava l’AIDS come “una malattia che colpiva gli uomini gay”, molti passi sono stati fatti per cercare di curare e debellare “la peste” del XX secolo ma, pur davanti a risultati più o meno (s)confortanti, il problema non è stato ancora risolto e l’AIDS continua a mietere vittime in tutto il mondo.
Negli ultimi anni la sensazione che la malattia si possa curare è stata causa di una recrudescenza che sta portando ad un aumento delle infezioni (soprattutto tra gli eterosessuali).
Eppure sembra che ci siano ormai strumenti per debellarla. Quello che manca sono fondi adeguati e volontà politica per mettere la parola “fine” al problema.
Prisoners of sex è un testo appassionato e dissacrante sulla gay life del ventunesimo secolo.
Divertente, incisivo, drammatico e irriverente, lo spettacolo presenta cinque storie, ambientate in cinque città europee.
A dominare ognuna delle cinque storie sono due personaggi per volta, forma dialettica perfetta per presentare le due tesi contrapposte affrontate dal testo: quella contraria e quella a favore del sesso “protetto”.
I personaggi interpretano un gioco delle parti, ma reale: perché ognuno di loro mette a nudo se stesso mostrando le proprie debolezze e i fragili confini tra bene e male.
Prisoners of sex ci risucchia, come in un vortice, nelle vite di personaggi caratterizzati da bisogni compulsivi o fotografati nei loro più intimi bisogni, pennellati con colori accesi e brillanti o con mille sfumature di grigio.
Un testo scritto senza preoccuparsi di non urtare la sensibilità di qualcuno, ma per esplorare tematiche importanti. Un testo semplice e disarmante, pervaso di una tensione emotiva che non si allenta mai, che segue il crescendo dettato dal ritmo incalzante delle battute, della logica, della dialettica.