Si è concluso il 23 settembre a Bologna il consiglio nazionale di Arcigay che ha discusso e deliberato la strategia politica della associazione che dovrà tenere nei prossimi mesi.
Partendo da una considerazione di fondo che ci impone diverse responsabilità nei confronti del popolo lgbt (lesbiche, gay, bisessuali, transgender), il Pride del 16 giugno che ha visto la partecipazione di un milione di persone è segno che nel paese esiste una maggioranza laica e secolarizzata. Le 3 ore di corteo e il numero di persone presenti in piazza San Giovanni hanno di gran lunga battuto il family day di Pezzotta & Roccella. Tutto ciò è frutto di un non facile lavoro unitario, dentro il movimento lgbt, organizzato con mezzi di gran lunga inferiori al’altra manifestazione.
Nonostante quella piazza sia stata straordinariamente partecipata il mondo politico la ignora costantemente. Ciò è causa del’apertura di un conflitto sociale fra Arcigay e governo e ‘intera rappresentanza politica parlamentare, che sarà portato avanti con azioni nuove e coinvolgenti su più fronti.
Sul terreno sociale stiamo preparando a breve: un incontro nazionale contro ‘omofobia a Treviso, un importante evento nazionale di dialogo e di denuncia delle indebite ingerenze del Vaticano sulla vita civile e sociale del nostro paese, la preparazione di mostre ‘arte e cultura omosessuale, la preparazione del Pride Bologna 2008 attraverso centinaia di iniziative locali tematiche.
Sul piano prettamente politico invece vogliamo ribadire la nostra distanza dai partiti, tenendo ben presente però il ruolo che essi hanno sul piano costituzionale e della loro importanza per la democrazia. In assenza di segnali concreti Arcigay valuterà, al’approssimarsi del’appuntamento delle prossime elezioni, quali indicazioni fornire ai gay e alle lesbiche italiane rispetto al proprio voto. Guardiamo con interesse la nascita di liste laiche e libertarie promosse da gay, lesbiche e trans, aperte al contributo di altre esperienze sociali e politiche in occasione delle prossime tornate elettorali.
Chiediamo che i partiti votino, a prescindere dal risultato, in modo da rendere palese il loro orientamento, norme che tutelino la nostra vita quotidiana: il pacchetto antiviolenza (che contiene ‘estensione della legge Mancino), la messa fuori legge dei gruppi neo nazisti e neo fascisti che ammazzano, picchiano e violentane le persone lgbt e una legge sulle coppie di fatto.
Il rischio che nessuna delle richieste avanzate dal movimento lgbt sia accolta in questa legislatura è divenuto oggettivamente concreto. In questo senso siamo purtroppo certi che ‘equiparazione dei diritti delle persone lgbt, per responsabilità di tutti i partiti, non è oggi alla portata.
A Bologna nel Pride 2008, ma già prima in tutte le iniziative che programmeremo, sarà evidente il consenso popolare di cui gode il movimento. Siamo e saremo tantissimi e tutti con diritto di voto. Aspettiamo ormai da troppi anni che i partiti ascoltino le nostre istanze. Basta con la mediazione. Vogliamo fatti concreti.
Aurelio Mancuso
presidente nazionale Arcigay