Ratzinger: “Contro l’Aids astinenza e fedeltà”

  

Era da un po' che la voce di Benedetto XVI non si sentiva tuonare contro il sesso fuori dal matrimonio e a favore della famiglia cattolicamente intesa. Questa volta il pretesto è l'Aids. In occasione della cerimonia di consegna delle credenziali in Vaticano del nuovo ambasciatore in Lesotho, Papa Ratzinger si è sentito in dovere di ricordare ai fedeli e all'umanità intera che l'unico modo per prevenire il diffondersi dell'Aids è l'astinenza dal sesso prima del matrimonio e, naturalmente, la fedeltà all'interno di esso.

"E' di vitale importanza comunicare il messaggio che la fedeltà nel matrimonio e l'astinenza al di fuori di esso – ha dichiarato il Pontefice – sono la via migliore per evitare l'infezione e per fermare la diffusione dell'Aids". Semplice e lineare.

I temi sottintesi in queste parole li conosciamo tutti: il divieto di usare preservativi, la visione peccaminosa e proibita del sesso prima del matrimonio e la messa al bando della vita sessuale delle persone LGBT che, dato che non possono sposarsi, non potrebbero neanche fare del sesso. Mai.

Per non parlare del fatto che, ovviamente, questa visione sesso-centrica della diffusione dell'Aids, oltre ad essere parziale e incorretta, non aiuta certo ad affrontare il problema nella sua complessità. E continuando a parlare della "piaga dell'Aids, che affligge milioni di persone nel continente africano e ha portato indicibili sofferenze alla popolazione del Leshoto", Benedetto XVI ha assicurato "l'impegno della Chiesa Cattolica per fare quanto possibile per portare aiuto a coloro che sono afflitti da questa crudele malattia". Come, viene da chiedersi, continuando a mettere al bando l'uso del preservativo anche in Africa?


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