Venerdi 14 dicembre 2007 ha avuto luogo il III Congresso provinciale del Comitato Arcigay di Catania, alla presenza del Segretario nazionale di Arcigay,Riccardo Gottardi.
Il Congresso è stato presieduto dal Vicepresidente uscente,Maurizio Caserta,ed ha visto gli interventi del Presidente uscente, Paolo Patanè, Presidente regionale di Arcigay; della Vicepresidentessa regionale Agata Ruscica, e della Presidentessa del Comitato provinciale Arcigay Siracusa, Angela Barbagallo.
Il Congresso ha così deliberato:
Presidente: Riccardo Di Salvo
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Altri componeneti del Direttivo:
Maurizio Caserta
Rocco De Pasquale
Riccardo Palazzo
Alessandro Mangano
Collegio dei Revisori dei Conti
Claudio Garufi
Gaetano Zingali
Fabio Perna
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CATANIA:
Il pensiero su Arcigay del nuovo presidente
Arcigay Catania, sotto la guida di Paolo Patanè, con l’aiuto determinante del Pegaso e dei validi collaboratori, ha svolto fino adesso un proficuo lavoro diffondendo in ambito provinciale e regionale un messaggio efficace. Non è un caso se, dopo la fondazione della sede di Catania siano seguite quelle di Messina, Siracusa, Ragusa.
L’ affermazione e rivendicazione dei diritti degli omosessuali, essendo cittadini con pari diritti e doveri secondo il dettato costituzionale, rimane compito precipuo dell’Associazione. Assieme a questo sarà necessario impegnarsi ad essere attivi in ambito sociale, culturale e politico. Altresì si dovranno realizzare progetti educativi finalizzati a dare la possibilità a tutti i giovani di vivere serenamente la propria identità, il proprio orientamento sessuale. A tal proposito la “vecchia” generazione ha lottato non solo per dare senso alla propria esistenza, ma consapevole che la battaglia intrapresa avrebbe aperto un varco ai giovani di oggi.
Già trent’anni fa a Catania, in via Muscatello, in un piccolo locale, Arcigay esisteva. Lì si cominciarono a muovere i primi passi e timidamente, si iniziava a mettere la testa fuori. Seguirono poi altre iniziative di impegno culturale e anche ricreativo come quella dell’Open Mind e del Pegaso di via Canfora. Piccoli passi, ma significativi per giungere a quella che oggi è un’associazione ben strutturata e ramificata nel territorio siciliano con salde radici e agganci politici attraverso i quali si spera di raggiungere traguardi importanti. Tuttavia la condizione omosessuale è ancora fortemente condizionata a livello nazionale da forme obsolete di pregiudizio e di avversione, resistenti e dure a morire. Questi attacchi non provengono solo da frange di estrema destra o da forze sociali e politiche reticenti, ma dalla stessa Chiesa che concepisce l’omosessuale come un martire che aspira, ahimè, alla santità. L’Arcigay nelle persone che lo costituiscono deve, invece, lottare per far capire che l’omosessuale, non è un santo, né un martire, né un extraterrestre. E’ solo un essere umano.
Il mio obiettivo, è quello di concepire un'Arcigay che si muova sempre più verso l’esterno non rimanendo relegato al mondo degli omosessuali ma semmai rappresentare quel mondo alla comunità di cui fa parte, facendo sentire viva la presenza di un movimento che ha diritto di integrarsi a pieno titolo nella società civile.
Mi rivolgo poi ai giovani, in particolare a coloro che fanno parte di Arcigay, affinché essi si facciano portavoce della ricchezza di valori che possiedono. “Dovete rendervi conto che il vostro operato costituirà un momento decisivo nella storia dell’omosessualità. I protagonisti della nostra vita non possono essere solo discoteche, pub, divertimenti, che pure hanno una funzione. Accanto ad essi devono convivere e far sentire la propria voce i sentimenti più veri e profondi che danno significato a una autentica esistenza”.
Riccardo Di Salvo
Presidente Arcigay Catania