SILVIA LANZI
32 ANNI
CREMONA
L’ITALIA CHE VORREI
Che Italia vorrei? Sicuramente un Italia attenta alle istanze della gente ed al loro benessere. Un Paese che desse a tutti u’opportunità concreta di vivere al meglio delle proprie possibilità, che non ghettizzasse il ”diverso” – omosessuale, diversamente abile, anziano o extracomunitario che sia. Che faccia piazza pulita di tutte le barriere – architettoniche e mentali – che ancora ci sono in giro. Al passo con i tempi e in continua evoluzione, che rispecchi da una parte e orienti
per il meglio dal’altra, la società.
L’ARCIGAY CHE VORREI
Vorrei che l’associazione non si occupasse solo di politica, ma facesse anche cultura. Bisognerebbe che sensibilizzasse la società sul fatto che noi esistiamo. La battaglia politica è importante, sì. Ma credo che prima di questa, e suo presupposto fondamentale, sia u’educazione alla comprensione e alla tolleranza – penso alla bella iniziativa del Comune di Venezia. Vorrei che ‘Arcigay fosse più attenta alle persone omosessuali diversamente abili, che crei luoghi e momenti di aggregazione e di confronto, tra normodotati e diversamente abili.
LA COMPAGNA CHE VORREI
Ci ho pensato molto, ci penso. Sicuramente una donna che non sia spaventata dal mio handicap, che non lo viva come un impedimento alla relazione, che capisca che fa parte di me, ma che non sono tutta io. Vorrei una compagna libera dai pregiudizi, che se ne freghi anche dei pregiudizi degli altri.