Giorgia Meloni e gli stereotipi sul Pride

  

Giorgia Meloni, ex giovane vicepresidente della Camera e data per possibile ministro delle Politiche Giovanili, "dà un colpo al cerchio ed uno alla botte: se da un lato fa delle tiepide aperture alle affermazioni fatte giorni fa dal collega di partito Maurizio Gasparri sulla possibilità che anche nel centro destra possa esserci un leader gay, dall’altro cade nei più banali stereotipi dei filantropi di destra".

La pensa così il presidente nazionale di Arcigay Aurelio Mancuso. "Se Giorgia fosse una donna politica di destra di stampo europeo, ma, soprattutto, se conoscesse la storia del movimento gay, ed in special modo del Pride, non parlerebbe cosi".

La Meloni, secondo Mancuso, "cade nei classici stereotipi di chi vuole parlare di omosessuali e dei loro problemi senza conoscerne le esigenze, le aspettative, i problemi della vita di tutti i giorni.

È un classico di chi ha queste lacune, ma vuole ostentare una certa apertura mentale, premettere che si ha un sacco di amici gay o di conoscerne molti altri. Bisognerebbe adesso chiedere a loro se, dopo queste sue parole, ritengono che la Meloni sia davvero loro amica. A questo punto – chiude – vale proprio il detto: Dagli amici mi guardi Iddio che dai nemici ci penso io".


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