E’ furente Marcella Di Folco, portavoce del pride nazionale: “Il servizio andato in onda sul TG1 delle 20 del 19 maggio 2008 è stato un servizio indegno per il servizio pubblico.
Il racconto di un linciaggio, un accanimento mascherato da giustizia privata, nello quale lo Stato, cioè le sue divise, sospende leggi e diritti e abdica le sue funzioni alla folla inferocita. Una grave legittimazione della furia di strada. Riprese e tono del servizio degne di un filmato amatoriale di Forza Nuova.
E’ già da un po’ di tempo che anche l’informazione, anche quella che dice di non aver colore, si è piegata alle logiche dello strillone senza esercitare alcuna razionalità critica contro questa strategia dell’odio verso tutto ciò che è diverso, verso tutto ciò che ‘non può stare nel mio giardino’.
I soggetti sociali più deboli diventano un fastidio da eliminare, la violenza contro di essi legittima.
Questo clima d’odio, di violenza ed intolleranza transfobica, omofobica, e razzista sta divenendo un mefitico veleno che traspira dalla politica, passa attraverso l’informazione e sta corrodendo democrazia, senso civico e vivere comune.
Le forze democratiche di questo paese debbono ribellarsi a tutto ciò.
Invitiamo dunque tutti coloro che non condividono questo tipo di informazione a boicottare un servizio pubblico che non corrisponde più a tale caratteristica ma che è piuttosto propaganda di Stato, uno Stato sull’onda di una deriva fascista, verso il quale è bene reagire subito.
Pretendiamo che il direttore Gianni Riotta si scusi pubblicamente e in particolar modo con la comunità trans per l’indegno spettacolo”.
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Comunicato stampa Arcigay 20.05.08
TG1, RIOTTA SI SCUSI CON NOI
Da tempo è praticata la censura sulla comunità lgbt da parte di tutti i Tg RAI
Ha ragione da vendere il Comitato Organizzatore del Pride nazionale di Bologna del 28 giugno.
Il servizio andato in onda lunedì 19 maggio nell’edizione serale del TG1 era vergognoso e dava voce ai peggiori istinti razzisti, transfobici e omofobi. Il tutto è avvenuto in alcuni minuti di riprese dove si potevano notare ragazzotti con le teste rasate che urlavano "via i froci" ed altri insulti, dando anche vita ad una caccia alle trans in mezzo ai cespugli.
In redazione si sono ben guardati di dare voce anche alle associazioni trans, in rappresentanza della vittime dell’aggressione, che perlomeno spiegassero per quali ragioni queste persone siano anche costrette a prostituirsi.
Non vogliamo negare che esistono problemi legati alla prostituzione di strada che vanno affrontati, per esempio, riformando la ormai obsoleta legge Merlin. Esporre però alla gogna mediatica alcune prostitute trans, come è stato fatto dalla testata giornalistica Rai, è davvero vergognoso. Il servizio pubblico ha delle responsabilità e dovrebbe essere rispettoso della pluralità delle voci per la dignità di tutte e di tutti.
D’altronde dobbiamo sottolineare come il Tg1, al pari di tutti gli altri telegiornali e di molte trasmissioni di approfondimento RAI, abbiano da tempo deciso di annullare completamente la voce del movimento lgbt italiano, dando solo e sempre spazio alle opinioni dei politici e delle gerarchie cattoliche.
Per tutte queste ragioni il boicottaggio proposto per sabato 24 maggio dal Comitato Pride è una buon’idea, che speriamo sia raccolto da milioni d’utenti.
Aurelio Mancuso
presidente nazionale Arcigay