La chiesa cattolica è la più potente lobby italiana

  

AVVENIRE: LA LOBBY NON E’ PIU’ PRESUNTA

La lobby dei gay in parlamento non è più "presunta", ma è uscita allo scoperto, sottolinea il quotidiano Avvenire in un corsivo siglato Av, citando una intervista di Franco Grillini al Giornale.

Spesso, fin dalla scorsa legislatura – ricorda il quotidiano della Cei – l’ormai ex deputato e presidente onorario dell’Arcigay, aveva risposto alle accuse di ‘lobby’ definendola solo ”presunta”.

Sul Giornale ha invece ammesso: ”Facevo il lobbista gay in aula, ora lo faccio in Transatlantico”.

”Lo scranno non c’e’ piu’ – commenta l’organo di stampa dei vescovi italiani – l’attivitaàcontinua. L’unica differenza e’ che uno dei lobbisti esce allo scoperto perché non può più travestirsi da onorevole”. E conclude con un invito ad ”un laico esame di coscienza".

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Comunicato Arcigay 27.05.08

Davvero molto curioso e quasi comico il commento del quotidiano l’Avvenire sull’intervista di Franco Grillini al Giornale, sulla lobby omossesuale.

Lo afferma Aurelio Mancuso, presidente Arcigay, commentando quanto scritto oggi dal quotidiano cattolico. "E’ proprio il caso di dire – afferma Mancuso in una nota – che si guarda la pagliuzza nell’occhio altrui, mentre non si vede la trave nel proprio. Grillini parla di lobby, perché come Arcigay intendiamo sempre più costruire in questo paese una forza articolata sociale e culturale di pressione nei confronti di una politica sorda e cieca.

La chiesa cattolica farebbe bene a tacere su questo punto, visto la potentissima lobby messa in campo negli ultimi anni, che puo’ contare sull’appoggio devoto di centinaia di parlamentari, che invece di rispondere al proprio mandato democratico, si inginocchiano davanti a qualsiasi richiesta clericale.

La chiesa cattolica italiana è stata trasformata dalla Cei in un potente strumento politico, sostenuto anche dai soldi dei contribuenti, attraverso il meccanismo truffaldino della redistribuzione dei proventi dell’8 per mille, che regala alla gerarchia circa un miliardo di euro all’anno. E questi soldi – conclude Mancuso – servono anche a mettere la croce su milioni di cittadini gay e lesbiche, che si vorrebbe crocifiggere sul Golgota impedendone qualsiasi riconoscimento di dignità sociale.


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