Il brutale massacro della trentenne transessuale brasiliana Samantha, reso pubblico oggi dalla polizia di Milano, ci lascia scioccati e ci muove sentimenti di rabbia per la cieca violenza con cui è stata colpita a morte una vittima indifesa e sola.
La transessuale era in Italia da tre anni e si prostituiva per poter pagare le cure del padre malato a Bahia, in Brasile. La notte del 29 luglio è stata abbordata da due giovanissimi di 17 e 19 anni, che la hanno ferita con un coltello, rapita sulla loro auto, stuprata ed infine uccisa a calci e pugni. I due ragazzi, rei confessi, hanno agito la mostruosa violenza per rubare 60 euro, tutto il denaro in possesso di Samantha. La sua amica Paola, scampata alla violenza, la ricorda come la persona più esile e indifesa del gruppo di transessuali che si prostituisce in quella zona di Milano.
Vogliamo esprimere tutta la nostra vicinanza alle amiche di Samantha e ricordare come questo orribile episodio metta in luce le condizioni di centinaia di persone transessuali, costrette alla prostituzione per poter sopravvivere perché in Italia pochissimi datori di lavoro assumono persone transessuali. Questo le costringe ad esercitare la prostituzione e le rende schiave della criminalità organizzata e del racket.
Anche questo efferato delitto compiuto da due giovani, di cui uno minorenne, si inserisce nel clima di odio verso il diverso che sta dilagando in Italia negli ultimi mesi e che alimenta episodi di violenza che hanno come vittime le persone più marginalizzate, discriminate e deboli, in particolare le persone transessuali che vivono quotidianamente nelle strade delle nostre città. Sono decine gli episodi di bullismo, insulti e pestaggi operati ai danni delle persone lesbiche, gay, bisessuali e transessuali accaduti negli ultimi tempi.
È necessario che tutte le istituzioni smettano di fare proclami a favore della sicurezza, senza poi intervenire con reali politiche di sostegno e di inserimento nel mondo lavorativo rivolte alle persone discriminate e alle fasce più deboli della popolazione.
Aurelio Mancuso – Presidente nazionale Arcigay
Dossier sugli episodi di violenza omofoba e transfoba in Italia 2006-2008