Gender Bender 6, il Maschio del Futuro

  

6° edizione
Festival Internazionale
Bologna 28 ottobre – 2 novembre 2008
www.genderbender.it

* Manifattura delle Arti: Arcigay Il Cassero gay lesbian center, Cinema Lumiére, MAMbo, Teatro San Martino, Nosadella 2, Officine Minganti, Galleria Delta-Bo Project

Dal 28 ottobre al 2 novembre 2008 Bologna accoglie la 6° edizione di GENDER BENDER, festival internazionale ideato e diretto da Daniele Del Pozzo, dedicato alle nuove rappresentazioni del corpo e agli immaginari contemporanei prodotti dagli artisti intorno alle identità di genere e di orientamento sessuale.

Viviamo un’epoca di continui e rapidi mutamenti. Le profonde trasformazioni sociali e culturali, avvenute a partire dalla metà del secolo scorso, ci portano quotidianamente a interrogarci su uno dei temi fondanti di questo inizio Millennio: l’identità nel cambiamento.

Gender Bender dedica quest’anno un’attenzione particolare al Maschio del Futuro.
Quale sarà il maschio di domani? È possibile già intuirlo nelle opere lievi e intense, oneste e sfaccettate, molte in prima nazionale, degli artisti invitati: nei due giovanissimi interpreti di 13 diretti dalla madre, la coreografa Beth Cassani, nei corpi espansi oltre i diktat imposti dall’estetica del fitness dipinti su grandi pareti dall’artista finlandese Jukka Korkeilla, nelle lucide ed ironiche riflessioni di Chris Waitt, regista e interprete eterosessuale del film A complete history of my sexual failures, nella favola al contrario della compagnia di teatro belga Clinic Orgasm Society, nell’intimo e struggente duetto maschile Still difficult duet dei coreografi Pieter Ampe & Guilherme Garrido, o nelle dolorose testimonianze dei protagonisti del documentario sull’Iran Be like Others, costretti al cambio di sesso per vivere la propria omosessualità, altrimenti perseguibile con la morte.

Attraverso questi e molti altri artisti, il festival continua ad esplorare gli ambiti di libertà espressiva in cui le persone cercano una possibile felicità, al di là dei limiti imposti dagli stereotipi e dalle norme.


Il Festival è prodotto da Arcigay Il Cassero – gay lesbian center. È realizzato con il patrocinio di: Comune di Bologna, Provincia di Bologna, Regione Emilia Romagna.


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DANZA E TEATRO

MAMbo, via Don Minzoni 14 e Teatro san Martino, via Oberdan 25
3 spettacoli di danza e 1 di teatro – 3 prime nazionali selezionate da Gran Bretagna, Germania, Belgio e Portogallo.


La sezione si apre con lo spettacolo di teatro in prima nazionale J’ai gravé le nom de ma grenouille dans ton foie (Ho scritto il nome della mia rana sul tuo fegato), pièce della compagnia belga C.O.S. – Clinic Orgasm Society, per la prima volta in Italia. Lo spettacolo mette in scena una favola classica assemblando in maniera sorprendente una serie di azioni apparentemente caotiche, con l’ausilio drammaturgico di una videocamera e di una musicista. Lo spettacolo, diviso nettamente in due parti, arriva letteralmente a ribaltare in maniera non simmetrica i ruoli classici dei personaggi della fiaba: il principe e la principessa.

La sezione continua con tre spettacoli di danza contemporanea selezionati da Roberto Casarotto: tre lavori internazionali di altissima qualità e innovazione.

13 della coreografa inglese Beth Cassani (in prima nazionale), interpretato dai suoi figli, è la giocosa messa in scena di un rito di passaggio, ovvero come diventare un uomo in cinque facili mosse. I due ragazzi, in parte danzando, in parte recitando, raccontano allo spettatore la costruzione della loro identità maschile e le relative domande su che cosa significhi diventare un uomo nel 21° secolo. Lo spettacolo è un vero e proprio evento unico, replicabile solo per quest’anno, fino a quando, cioè, i due interpreti diventeranno entrambi adolescenti.

Placebo Treatment (in prima nazionale) del coreografo tedesco Felix Ruckert (presente agli spettacoli), ospitata nella prestigosa nuova sede del MAMbo (Museo d’arte moderna di Bologna), è una perfomance pensata per spazi non convenzionali alla danza. Durante lo spettacolo tre ballerini interpretano il ruolo di terapeuti/demiurghi, che trasformano i corpi degli spettatori in vere e proprie sculture viventi. Nei suoi spettacoli Felix Ruckert persegue il sovvertimento dei codici della società, rompendo tabù precostituiti, suscitando emozioni contrastanti e coinvolgendo spesso il pubblico in una partecipazione attiva. Radicale e iconoclasta, Ruckert (che l’anno scorso a Venzia portò il discusso Messiah Game, pièce danzata costruita su parti del Nuovo Testamento) è un coreografo che divide pubblico e critica: studia tra Parigi e New York con Malou Airaudo, Jean Cébron, Peter Goss; lega la sua esperienza artistica ai nomi di Wanda Golonka e Mathilde Monnier, ma soprattutto a quello di Pina Bausch e del suo Wuppertal Tanztheater.

Still Difficult Duet dei coreografi Guilherme Garrido e Pieter Ampe ritrae, con grande ironia e intelligenza, vari modelli di relazioni al maschile, mettendone in discussione gli aspetti legati agli stereotipi sulla virilità e ribaltandone modelli e consuetudini. La performance vede sulla scena Pieter Ampe, allievo della coreografa belga Anne Teresa De Keersmaeker e nuovo membro della sua prestigiosa compagnia Rosas, e Guilherme Garrido, coreografo e danzatore portoghese (ha ballato nell’ultimo progetto di Maria Clara Villa-Lobos Super!).


CINEMA

Cinema Lumière, via Azzo Gardino 65


La sezione è un viaggio attraverso la migliore cinematografica internazionale.

Tra le proposte, Derek (Gran Bretagna 2008) del regista inglese Isaac Julien. Toccante omaggio alla memoria di Derek Jarman, uno dei più grandi nomi del cinema indipendente, è un ritratto del regista realizzato con un montaggio di rari filmati domestici, spezzoni di film e interviste, accompagnati dalla voce e dalla figura dell’attrice Tilda Swinton.


With Gilbert & George
, documentario realizzato dal regista Julian Cole, sulla coppia artistica e di vita degli artisti viventi più famosi nel mondo, il cui valore è stato recentemente sottolineato dalla retrospettiva che la Tate Modern ha dedicato loro.

La prima nazionale di Be Like Others (Iran/Gran Bretagna 2008), intenso documentario del regista iraniano Tanaz Eshaghian sulle dolorose contraddizioni della legge islamica vigente in Iran, che punisce con la morte l’omosessualità, ma accetta e favorisce il cambio chirurgico del sesso, in nome di un “necessario ordine” tra maschile e femminile. Condizionati, così, dalla società alla negazione vergognosa della propria sessualità, giovani gay e lesbiche ricorrono alla drastica misura dell’intervento di riassegnazione chirurgica del sesso.

Altra prima nazionale con A Complete History of My Sexual Failure (Gran Bretagna, 2008), racconto lucido ed ironico del giovane regista indipendente Chris Waitt, che decide di intervistare le sue ex fidanzate per capire le ragioni per cui è stato sempre lasciato. Tragicomico e colmo di necessaria ironia, A Sexual History of My Sexual Failure è una ricerca bizzarra e divertita sull’identità – sessuale e affettiva – maschile di oggi.

Tra le proposte della sezione anche Darling, The Pieter-Dirk Uys Story, del regista australiano Julian Shaw, documentario sulla vita e sul lavoro del comico Pieter-Dirk Uys, famoso oppositore dell’apartheid e attivista per le campagne di informazione sull’AIDS. Il documentario (in cui compaiono Nelson Mandela e l’arcivescovo anglicano Desmond Tutu, entrambi premi Nobel per la pace grazie al loro impegno contro l’apartheid) è un racconto intenso e toccante dello show di Uys per le strade del Sudafrica, in cui è conosciuto anche come l’alter ego della "più famosa donna bianca" del Sudafrica, Evita Bezuidenhout.


ARTI VISIVE

La sezione arti visive è quest’anno a cura di Nosadella.due residenza per artisti e critici internazionali, che dà spazio alle espressioni più attuali della ricerca artistica contemporanea.

A Gender Bender presentano i lavori degli artisti finlandesi Jukka Korkeila e Heidi Lunabba, e del polacco Wojtek Doroszuk, tutti per la prima volta in Italia. Secondo il formato che caratterizza Nosadella.due, gli artisti sono stati selezionati da una rosa di nomi proposti delle due curatrici Annamari Vänskä (FIN) e Magdalena Ujma (POL) (curatrici in residenza a Nosadella.due lo scorso inverno), insieme a Elisa Del Prete, curatrice del programma di residenza bolognese.


Heidi Lunabba
(1977) appartiene all’espressione artistica di stampo femminista, che interpreta l’arte anche come importante strumento di influenza politica e sociale. La sua ricerca, che si sviluppa principalmente a livello performativo, riflette soprattutto sulla necessità di un’uguaglianza prima di tutto individuale, tra le persone, superando gli stereotipi di comportamento di tipo sessuale, ovvero le differenze tra uomo e donna. Durante il periodo di residenza a Nosadella.due l’artista svilupperà un lavoro che prevede la collaborazione continuativa dei cittadini per i due mesi della residenza oltre che del pubblico dell’evento finale. Giocando sempre sul ribaltamento dei ruoli di uomo/donna e sulla possibilità di generare una presa di coscienza delle diversità, che conduca soprattutto allo sviluppo di una coscienza della propria individualità, l’artista lavorerà a Bologna insieme ai cittadini, offrendo loro servizi da beauty farm, che nasconderanno però curiosi segreti: saloni da barbiere per sole donne, make up per uomini, etc…. Esito del lavoro sarà un video in cui ogni partecipante potrà ritrovarsi sotto nuova identità.

La pittura di Jukka Korkeila (1968) indaga la rappresentazione dello stereotipo maschile, mettendone in luce le contraddizioni e allo stesso tempo le potenzialità, partendo dall’interpretazione degli aspetti legati al corpo e alla sessualità. Tema centrale del suo lavoro è dunque il corpo, di cui indaga forma e colore in chiave iperbolica, dando vita ad un immaginario del tutto personale e unico che si scontra con quello codificato dai nostri giorni. Menzionato all’ultima edizione del CARNEGIE ART AWARD, oltre ad essere già presente nelle collezioni dei più importanti musei dei paesi nordici, come il Kiasma di Helsinki, il museo di Goteborg, di Malmo, di Uppsala e di Tampere, ad aver partecipato alla Biennale di San Paolo nel 2004, a quella di Praga del 2007, Jukka Korkeila ha recentemente realizzato un intero progetto personale per il Moderna Art Museet di Stoccolma e per il Nordic Watercolour Museum di Skärham.


Wojtek Doroszuk
(1980), giovane talento polacco che ha già preso parte a numerose mostre, pubbliche e private, oltre che in Polonia, anche in Spagna, Francia, Ungheria, Germania e Italia, orienta la sua ricerca ad una meditazione intorno al concetto di mobilità, intesa nelle sue accezioni più ampie, da quella personale a quella collettiva dei popoli in esodo, da quella fisica a quella mentale e intellettiva di ognuno. A partire da una riflessione sulla propria identità culturale, sociale, linguistica e storica di polacco, l’artista indaga attraverso i suoi lavori video, ai limti tra il documentario e la fiction la condizione di straniero che è tipica del turista come dell’emigrato.

A completamento del progetto il MAMbo ospiterà anche Italia-Finlandia 5-5, una selezione di video di artisti italiani e finlandesi, a cura di Elisa Del Prete e Annamari Vänskä.

Gli artisti realizzeranno progetti ad hoc durante i due mesi di residenza a Bologna. I lavori, tutti volti ad avviare uno stretto dialogo con la città e i suoi spazi urbani e sociali, saranno poi esposti in location scelte per l’occasione in relazione ai progetti artistici appositamente ideati.
Nosadella.due infatti si propone infatti come laboratorio per dare spazio alla ricerca artistica contemporanea, anche attraverso un confronto importante con le realtà internazionali con cui entra in contatto.


SOGGETTIVA 3° EDIZIONE: CINEMA E IMMAGINARIO LESBICO

A cura di ArciLesbica Bologna, in collaborazione con la Biblioteca Italiana delle donne e Associazione Orlando


La 3° edizione di Soggettiva punta l’attenzione sugli immaginari cinematografici, con una retrospettiva dedicata alla regista Pratibha Parmar, una selezione di lungometraggi lesbici (tra cui il famoso Nina’s Heavenly Delights) dai principali festival glbt (gay, lesbian, bisexual, transgender) internazionali e un convegno internazionale che, partendo dall’analisi della serie televisva The L world esplora le trasformazioni culturali e sociali, che la fiction, filone pop per eccellenza, produce rispetto alla rappresentazione del genere, della razza e dell’orientamento sessuale.

Soggettiva prosegue nell’offerta di iniziative culturali di respiro nazionale ed internazionale e con contenuti sempre più di interesse generale, lungo un percorso di avvicinamento tra una cultura comunitaria, volta alla promozione del lesbismo, e una taglio accademico che al lesbismo si ispira per elaborare nuove visioni teoriche.


PARTY, DJ SET E LIVE SET


Completano il programma musicale di Gender Bender i PARTY con Dj e live set internazionali. Tra le anticipazioni, spicca la notte di Halloween, con un party dedicato alle migliori sonorità electro, disco e techno contemporanee. Ad animare il dancefloor del Cassero, venerdì 31 ottobre, Francisco, giovanissimo protagonista della scena elettronica contemporanea, dalla produzione ispirata alla disco italiana più evoluta, alla groove house di Chicago e alla vecchia scuola funk, e Ralph Lawson, membro di punta della fomazione 2020Soundsystem, uno dei più talentuosi dj in circolazione. Ha suonato nei club e nei festival più importanti del pianeta ed ha portato alla fama mondiale il club Back To Basics di Leeds, dove è resident dagli inizi dei Novanta. Tra le sue collaborazioni ricordiamo quelle con Fat Boy Slim, Jamiroquai, Arthur Baker, Jori Hulkonnen, Josh Wink e Felix da Housekatt.


Il programma è ancora aperto e in via di definizione.
Per ogni aggiornamento rimandiamo al sito della manifestazione, www.genderbender.it


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