Da "EL PAIS"
Al suo fianco è morto il suo mondo, l’altra famiglia che s’era costruito in Francia: il suo compagno Pierrick Charilas ed il figlio di lui, Ethan, 3 anni. Vivevano in "un piccolo palazzo, affettuoso e accogliente", ricordava proprio suo cugino ieri. Pierrick era stato campione di aerobica, aveva avuto una storia d’amore terminata male con la madre di Ethan, e adesso divideva la sua vita con l’uomo italiano, insieme a cui cresceva il bambino. Domenico Riso viveva da 10 anni a Parigi, dove s’era trasferito dal suo paese natale, Isola delle Femmine, un piccolo posto che spunta dal mare nella provincia di Palermo.
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Il dolore per la scomparsa di un giovane uomo in modo cosi assurdo richiede sempre il massimo rispetto e la capacità di fare un passo indietro, di coltivare il silenzio come atteggiamento adeguato e rispettoso. Ci abbiamo provato per due giorni e abbiamo mantenuto, nonostante la drammaticità dell’accaduto, l’adeguata distanza di chi non è in prima persona coinvolto.
Ma i servizi tv e la rassegna stampa di ieri e di oggi ci hanno ancora una volta indignato.
La vita di Domenico Riso è stata avvolta da una cortina fumogena tragicamente ridicola, e ci siamo chieste e chiesti, quando in questo paese si avrà il coraggio di chiamare le cose con il proprio nome? Quando un gay siciliano che è emigrato, si è costruito una vita nuova, una propria famiglia, potrà ottenere il rispetto dovuto almeno dopo morto? E’ possibile che la sua famiglia completamente distrutta in un tragico incidente non sia uccisa una seconda volta dall’ipocrisia, dall’omissione, dal perbenismo? E’ dovere per chi dovrebbe informare correttamente, dare conto di una storia che purtroppo è stata bruscamente interrotta, e che propone una riflessione ampia sulla condizione di milioni di gay e lesbiche in questo paese.
Un tempo, evidentemente non ancora troppo lontano, quando ci si riferiva all’omosessualità si parlava "dell’amore che non osa dire il suo nome" e oggi? Siamo ancora lì?
Quando la vita delle persone omosessuali non sarà più cancellata o trattata sui mass media solo nei casi di cronaca nera o nei pezzi di colore?
Vogliamo salutare a nostro modo Domenico, cui ci sentiamo legate e legati da un sentimento di fraternità e di sorellanza: la sua pur breve vita è la testimonianza di una ferrea volontà di non rinunciare a se stesso, di combattere la sua personale battaglia per la felicità, che in questo paese c’è ottusamente negata. Per lui e per tante e tanti, figlie e figli, amici ed amiche, continueremo a lavorare affinché anche nel vuoto della scomparsa, non sia mai più negata la realtà della famiglia omosessuale.
Andrea Benedino (Gay Pd), Paola Concia (Deputata Pd), Rita De Santis (Presidente Agedo), Riccardo Gottardi (Segretario Arcigay), Cristina Gramolini (Segretaria Arcilesbica), Franco Grillini (Presidente Gaynet), Giuseppina La Delfa (Presidente Famiglie Arcobaleno), Aurelio Mancuso (Presidente Arcigay), Paolo Patané (Arcigay Sicilia), Francesca Polo (Presidente Arcilesbica), Sergio Rovasio (Presidente Certi Diritti Radicali), Agata Ruscica (Arcigay Sicilia)