La vicenda denunciata oggi dal movimento Diritti Civili secondo la quale in Calabria una persona gay detenuta sarebbe stata stuprata in carcere nel mese di giugno 2008 e subito dopo posta agli arresti domiciliari ripropone in modo clamoroso ciò che si sa da sempre: nelle carceri italiane è usuale la violenza sessuale tra uomini.
Il vero problema è che moltissimi giovani gay o eterosessuali maschi vengono giornalmente violentati da singoli o gruppi di detenuti anche a causa del fatto che in questo paese non è possibile discutere civilmente della sessualità delle persone detenute.
Già molti anni fa, Arcigay chiese all’amministrazione carceraria e al Ministero di Grazia e Giustizia di diffondere nelle carceri il preservativo, purtroppo per motivazioni legate alla sicurezza, che riteniamo ridicole, questa distribuzione non è mai avvenuta.
Se verrà confermato il fatto che il ragazzo violentato è inoltre sieropositivo, ci chiediamo come i governi che si sono alternati negli ultimi anni, sia di destra che di sinistra, non abbiano mai pensato al fatto che non esistono politiche di prevenzione dalle malattie a trasmissione sessuale nelle carceri e se almeno questo caso provocherà a qualcuno un rimorso di coscienza.
Chiediamo inoltre a questo governo e all’opposizione quali siano le misure di sicurezza che vorranno mettere in campo sia dal punto di vista sanitario che di convivenza all’interno delle carceri.
Aurelio Mancuso
Presidente nazionale Arcigay