Vladimir Luxuria ha già vinto

  

Mentre scriviamo non sappiamo se Vladimir Luxuria lascerà o meno l’Isola dei famosi. Ieri sera, 27 ottobre 2008, troppo tardi per noi, si è votato per decidere se dovevano uscire lei o le gemelle De Vivo. Chi se ne frega, penseranno in molti, gli stessi che fin da subito hanno polemizzato, su queste pagine, sulla partecipazione di Luxuria a un programma secondo loro degradante per "una comunista" (o "un comunista", perché per alcuni fa problema che Vladimir, nato uomo, abbia scelto di migrare verso un altro sesso).

Anche per noi la notizia in sé conta poco. Ma in un altro senso. Non perché pensiamo che non sia importante o perché speriamo che Vladimir venga votata e debba lasciare il programma di Simona Ventura. Tifiamo per lei e siamo sicure che alla fine resterà ancora sull’isola. Ma anche se dovesse uscire, non ci preoccupiamo più di tanto, perché Luxuria ha già vinto. Ha vinto alla grande, con stile, ironia e con grande capacità comunicativa.

Ha parlato di convivenza («la parola tolleranza non mi piace – ha detto – perché porta con sé l’idea che devi tollerare, sopportare qualcuno»), ha detto di sé e della sua scelta di transizione. E’ entrata nella casa di milioni di italiani spiegando loro come gay, lesbiche, trans sono cittadini e cittadine come noi, che come noi dovrebbero godere degli stessi diritti. Ma così non è. Ha spiegato che «frocio» non si dice perché è offensivo, ma ha anche parlato di conflitto di classe e di legge elettorale. Ha fatto ancora di più. Solo per il fatto che è andata là, senza vergogna, con orgoglio, ha comunicato un altro messaggio, un altro mondo, un mondo sicuramente più giusto.

Il rischio era quello che Vladimir venisse assorbita in un messaggio qualunquista e che il suo personaggio venisse omologato. Rischio che peraltro esisteva anche quando è stata eletta in Parlamento. Sia da deputata che da naufraga ha dimostrato che certe idee non sono normalizzabili.

La partecipaizone di Vladimir al programma di Raidue tocca una delle questioni chiave, ma anche più dibattute. Serve cambiare l’immaginario per cambiare una società che si sposta a destra? Ci preoccupiamo infatti di ciò che pensano i giovani delle periferie, diciamo che non parliamo più il loro linguaggio, ma poi rifiutiamo i loro modelli e i loro codici. Molti di quei giovani guardano l’Isola , guardano la tv. E, forse per una volta, grazie a Luxuria, hanno capito anche il nostro linguaggio. Se questa non è una bella sfida vinta, che altro è?


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