Si riaccende la polemica tra Tonino Cantelmi, fondatore e presidente dell’Associazione Psichiatri e Psicologi Cattolici, e Davide Varì, giornalista di "Liberazione", autore di un’inchiesta in cui si fingeva «omosessuale in cerca di cura», per conoscere il circuito italiano dei terapeuti riparativi dell’orientamento sessuale, ovvero coloro che perseguono lo scopo di ricondurre le persone omosessuali all’orientamento eterosessuale.
Nell’inchiesta pubblicata da "Liberazione", Cantelmi avrebbe confessato: «siamo un gruppo di psicologi che cercano di aiutare persone in difficoltà. La nostra è una terapia riparativa», ma dopo la pubblicazione di tale inchiesta, Cantelmi denuncia Davide Varì e smentisce quanto riportato dal giornalista.
I FATTI
Dopo la lettura del libro "Omosessualità e Vangelo" (Gabrielli editori), appena pubblicato, Cantelmi ha inviato una lettera aperta a Franco Barbero e a Pasquale Quaranta (rispettivamente autore e curatore dell’opera), e alla casa editrice, ritenendo che è stata lesa «gravemente» la sua immagine professionale poichè: «Vengo indicato come promotore di "terapie devastanti" sulla base di un articolo giornalistico. Purtroppo ciò lede gravemente la mia immagine professionale».
La precisazione di Cantelmi fa riferimento al libro "Omosessualità e Vangelo" in cui Franco Barbero, a pagina 28, scrive:
«Gli autori di riferimento di queste devastanti teorie sono soprattutto due, Joseph Nicolosi, uno psicologo che opera in California, dove ha fondato con altri il NARTH, e Gerard van den Aardweg, uno psicologo olandese che lavora negli Stati Uniti e fa parte del NARTH. In Italia il grande propugnatore di queste terapie è il diacono e professor Tonino Cantelmi, fondatore e presidente dell’Associazione Italiana Psicologi e Psichiatri Cattolici e docente di psicologia all’Università Gregoriana».
Nella stessa precisazione, Cantelmi dice di aver querelato Davide Varì per la «penosa inchiesta».
Ma, per la prima volta, Davide Varì replica pubblicamente alle accuse di Cantelmi e chiarisce che la querela non riguarda l’attribuzione a Cantelmi della pratica delle terapie riparative, ma l’averlo definito un "guru dei guaritori di gay" e aver qualificato il suo studio "un porto di mare". Stanco infine di ricevere «accuse e menzogne», il giornalista Davide Varì annuncia un’azione legale nei confronti di Tonino Cantelmi.
Una polemica che ci fa capire, ancora una volta, come oggi in Italia parlare di fede, omosessualità e cura delle persone omosessuali sia sempre più fonte di contrasti e discussioni.
Per leggere le lettere di Tonino Cantelmi e Davide Varì basta cliccare su
http://www.p40.it/dossier/omosessualita-e-vangelo
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Sulla questione teorie riparative, appena tornata all’ordine del giorno grazie ad una testimonianza raccolta dal quotidiano Il Giornale, è intervenuto sul Riformista il presidente nazionale Arcigay Aurelio Mancuso:
«Sono pratiche che finiscono poi con il peggiorare le cose. La non accettazione della propria sessualità può portare ad avere degli atteggiamenti forzatamente eterosessuali, ma prima o poi l’omosessualità riappare: la propria intimità non può essere rieducata dalle preghiere».