Leggiamo dalle colonne de L’Unione Sarda dell’ennesima terribile violenza ai danni di una persona omosessuale. Roberto Collu, chef di 30 anni, è finito la scorsa settimana al pronto soccorso dopo un’aggressione da parte di tre sconosciuti. Stava tornando a casa di notte, camminando nel centro di Villacidro, cittadina della provincia del Medio Campidano, quando è stato improvvisamente aggredito.
Qualcuno gli ha tirato un fortissimo calcio nella schiena, sbattendolo a terra e provocandogli un trauma cranico. La vittima si è trovata circondata da tre persone incappucciate, tutte apparentemente giovani, che hanno iniziato a prenderlo a calci e a insultarlo con palesi riferimenti alla sua omosessualità. I tre delinquenti hanno potuto agire indisturbati, lasciando la vittima a terra, stordita e insanguinata, e fuggire.
Il ragazzo ha trovato il coraggio di sporgere denuncia ai carabinieri il 19 marzo, e poi ha deciso di rendere pubblico il drammatico episodio: «È stata senza dubbio un’azione premeditata – racconta Collu – che dimostra il livello di odio che si genera nei confronti di chi è diverso».
“Siamo sconvolti e sdegnati dall’ennesimo attacco di rabbia e omofobia da parte di tre criminali pregni di odio e pregiudizio” – dichiara Matteo Corda, presidente del comitato Arcigay di Carbonia – “È importante che la vittima abbia rotto il muro di silenzio che spesso cala su questi terribili episodi nella nostra regione. Come Comitato territoriale cercheremo di contattare Roberto per stargli vicino e sostenerlo in questo difficile momento.”
“Denunciamo ancora il silenzio con cui la politica lascia accadere questi terribili episodi” – dichiara il presidente nazionale Arcigay Aurelio Mancuso – “Esprimiamo la nostra vicinanza a Roberto e continuiamo a richiedere a gran voce – da anni – l’approvazione di una legge contro i reati di natura omofobica, che punisca questi infami massacratori e che tuteli la vita e la salute di migliaia di persone LGBT nel nostro Paese.”
