Domenica scorsa a Firenze Arcigay ha incontrato il Partito democratico per un ragionamento sulle rispettive posizioni in tema di diritti delle persone lgbt.
L’incontro è stata l’occasione per l’Associazione di sottoporre al partito aspettative e delusioni di gay, lesbiche e trans italiani che quotidianamente emergono dalla relazione di Arcigay con la comunità in tutta Italia. E sono numerosissime le segnalazioni che confermano l’idea di un centro-sinistra troppo timido, silenzioso e confuso, come già ribadito dall’associazione in più occasioni, proprio sui diritti delle persone e delle coppie lgbt.
Arcigay ha riportato al Partito democratico il disagio per la lentezza e la difficoltà con cui il maggior partito di centro-sinistra appare confrontarsi con la questione omosessuale, tra contraddittorie prese di posizione di differenti esponenti di partito, e dichiarazioni di voto imbarazzanti a livelli di singole amministrazioni locali.
Arcigay ha tenuto a riconoscere al Partito democratico l’esclusività della dinamica di decisione democratica interna a differenza del personalismo decisionale che caratterizza buona parte degli altri partiti in Italia.
Dal Partito Democratico, presente con Ivan Scalfarotto, vice presidente del Pd, e Ettore Martinelli, responsabile diritti civili del Pd, sono venute rassicurazioni e riflessioni importanti sul senso del riconoscimento dei diritti degli individui e delle coppie lgbt all’interno del processo di riunificazione del Paese e di allineamento alla legislazione europea.
Resta aperta la richiesta di Arcigay di incontrare Pier Luigi Bersani per un definitivo chiarimento della linea del Partito sulle questioni lgbt e la richiesta di adesione, ed impegno concreto, per la manifestazione di Europride Roma 2011.
Paolo Patanè, presidente nazionale Arcigay