LIVORNO «LA CHIESA di Livorno è in dialogo con tutte le espressioni della società. Dall’incontro con una delegazione dell’Arcigay è nata l’idea di approfondire con un dibattito il significato della parola amore’ e di offrire percorsi di fede per coloro che lo desiderino». Sono le parole del vescovo di Livorno monsignor Simone Giusti che ha incontrato «Il faro», una delegazione dell’Arcigay. Un segnale forte di apertura, quello dato dal pastore della chiesa labronica, la cui posizione è stata definta da Calogero Cavataio presidente dell’Arcigay di Livorno «d’avanguardia rispetto alla realtà nazionale della chiesa cattolica. Il vescovo ha testimoniato una apertura insolita alle tematiche relative all’omosessualità». E quell’incontro è stato ripreso anche ieri pomeriggio dal sindaco Alessandro Cosimi intervenuto al dibattito organizzato sul tema dei diritti civili al quale hanno partecipato anche Vladimir Luxuria, Paolo Patané presidente nazionale Arcigay, Ezio Menzione avvocato penalista e, in audioconferenza da Milano, e l’onorevole Paola Concia. «Sull’omosessualità la Chiesa sbaglia ha detto Cosimi perché ha troppa paura. L’incontro del vescovo di Livorno con i delegati dell’Arcigay dimostra il livello di cultura di questo territorio». Durante il dibattito organizzato dall’Unione Comunale del Pd, dall’Arci e dalla Comunità degli stranieri non sono mancate parole forti nei confronti del Governo e anche della Chiesa cattolica. Un leit-motiv che ha unito tutti gli oratori davanti ad una platea nutrita che chiedeva il rispetto dei diritti, il riconoscimento della famiglia omosessuale e il pari trattamento pensionistico. E si prepara al 17 maggio, giornata mondiale contro l’omofobia. m. b.
Anche Luxuria benedice l’incontro tra Vescovo e Arcigay «Scelta d’avanguardia»
Questo articolo è stato scritto il 8 maggio 2011.
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