Trieste. «Via quei manifesti gay Troppo vicini all’asilo»

  

La protesta dei genitori della scuola materna Pollitzer di via dell’Istria: «Non siamo omofobi ma i nostri figli non sono ancora in grado di capire…»
di Laura Tonero «No al manifesto sui gay che si baciano accanto all’asilo». La disapprovazione arriva da alcuni genitori dei bimbi che frequentano l’asilo Pollitzer di via dell’Istria. Perché a pochi metri dall’entrata della scuola d’infanzia frequentata dai loro figli, dodici manifesti delle dimensioni di un metro per ottanta centimetri promuovono la giornata internazionale contro l’omofobia. «Non ho nulla contro gli omosessuali ma trovo sconveniente che un simile cartello venga affisso proprio all’esterno di una scuola d’infanzia – osserva Mariagrazia, mamma di un bimbo della Pollitzer e portavoce di dissenso di altri genitori – mio figlio fortunatamente non l’ha ancora notato». «Siamo alla frutta – tuona Davide, padre di due piccoli di 6 e 3 anni. È obbrobrioso, non c’è discrezione. Certi temi richiedono più sensibilità». Padri, madri e nonni uscendo dall’asilo alle 13, dopo aver riabbracciato i loro piccoli, passando sotto ai manifesti “incriminati” borbottavano. Alcuni fanno notare che gli stessi cartelloni sono affissi anche davanti alla scuola elementare Duca D’Aosta e fuori da un’associazione sportiva per bambini di via Pascoli. «Quello che mi fa imbestialire è che oggi noi genitori facciamo di tutto per tenere lontani i figli da certi discorsi – evidenzia ancora Mariagrazia – e poi ti sbattono queste immagini in faccia». «Oggi i bambini – valuta invece Istria Giani, coordinatore pedagogico della scuola d’infanzia comunale Pollitzer – si trovano ad affrontare tante situazioni complesse e non sempre adatte alla loro età proposte loro anche dagli stessi adulti. Nel trattare certe tematiche serve il buon senso ma anche la capacità di mediazione di un adulto». I bimbi scorrazzano felici sull’erba dell’asilo, si arrampicano sulle panchine, saltellano giù dagli scalini. Molti di loro quei cartelloni accanto al loro asilo non li hanno ancora visti. «Non mi piace quel cartellone», ammette Radica, madre serba di due bambini di 2 e 6 anni. E rincara: «Faccio appositamente un’altra strada per non far vedere a mia figlia che in questo periodo è già piena di curiosità – riferisce Francesca, la madre di una bimba che frequenta la Pollitzer – certi temi io desidero trattarli quando ritengo sia il momento adatto e non quando uno sciocco cartello me lo impone». Esterrefatto Davide Zotti, presidente del Circolo Arcobaleno Acigay e Arcilesbica di Trieste: «Trovo le considerazioni di questi genitori disarmanti – valuta – e pensare che noi troviamo che educare all’affettività sia uno dei compiti proprio della scuola». Zotti ricorda che i manifesti presi di mira dai genitori godono anche del patrocino del Comune e della Provincia di Trieste: «Tenersi per mano, baciarsi – spiega – sono atteggiamenti naturali. Ormai ci sono anche molti bambini che hanno parenti omosessuali o addirittura genitori dello stesso sesso». Alcuni genitori che ieri all’ora di pranzo attendevano i loro piccoli all’uscita dall’asilo concordano con alcune delle valutazioni di Zotti. «Quel manifesto può mettere in difficoltà i bambini ma sicuramente turba di più i genitori – considera mamma Annalisa – credo sia possibile trovare delle risposte senza dover scendere nel dettaglio». »Non trovo grave e pericoloso quel manifesto – spiega Laura, mamma di un bambino di 3 anni – sono cose sempre esistite».

LA PSICOLOGA
«Non è facile spiegare la situazione ai bambini»

«I bambini nell’osservare quel manifesto che ritrae due uomini che si baciano possono avere reazioni diverse: alcuni resteranno incuriositi e chiederanno spiegazioni, altri non ci faranno nemmeno caso». Maddalena Berlino, psicologa e psicoterapeuta rivolge un richiamo al buon senso sia a chi ha affisso quei manifesti fuori dall’asilo che i genitori dei bimbi. «Chi ha fatto attaccare proprio lì quei cartelloni – valuta – deve essere consapevole della possibilità di qualche reazione. Metterli davanti all’asilo chiede ai genitori un impegno che per molti potrebbe venir rimandato». Molti genitori infatti non hanno manifestato preconcetti nei confronti dell’omosessualità ma hanno espresso perplessità nel vederli fuori da un asilo. «Non tutti hanno gli strumenti per spiegare a bambini così piccoli tematiche di questo tipo – osserva la Berlino – in quella fase della vita certe spiegazioni non sono facili da dare. Bisogna poi capire se lo stesso genitore ha elaborato serenamente certe situazioni, se ha un rapporto sereno con il tema della diversità tale da permettergli da dare al figlio un interpretazione corretta». (l.t.)


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