Sul finire dell’estate torna di scena l’omofobia. Il Comune acceleri il percorso di istituzione di politiche nuove.
Apprendiamo con dispiacere che la scorsa notte, in un ristorante di Milano, una ragazza è stata picchiata deliberatamente e violentemente da un uomo, solo per il fatto di essere lesbica e felice.
Nell’estate del cambiamento in cui, con volontà e impegno, si sta cercando di recuperare anni d’inadempienze da parte dell’Amministrazione Pubblica sui temi dei diritti civili e del rispetto delle differenze, questo episodio fa orrore e sconcerto, soprattutto perché sembrerebbe essersi svolto nel giro di pochi minuti nel totale silenzio e disinteresse degli spettatori.
Marco Mori, presidente del C.I.G. Centro di Iniziativa Gay, Arcigay Milano commenta: Il fatto che in questa estate ai nostri telefoni fossero arrivate meno segnalazioni di omofobia mi faceva pensare ad un’inversione di tendenza. Scoprire che una donna viene picchiata in mezzo ad altre persone senza che l’aggressore venga identificato e fermato, non può che farci dire ai nuovi interlocutori istituzionali in Comune: NON PERDIAMO PIU’ TEMPO.
Il Comune – che già si sta attivando su questi temi – prenda atto della situazione grave in cui si trova Milano, resa un far west proprio per colpa della cattiva politica. Si mettano in pratica politiche culturali nuove, si renda opeativo al più presto uno sportello contro le discriminazioni e le aggressioni omofobiche capace di proporre anche azioni preventive di formazione e informazione alla città.
Ufficio Stampa Centro di Iniziativa Gay Onlus
Comitato Provinciale Arcigay di Milano