La decisione del pubblico ministero di Milano Elio Ramondini, che ha contestato l’aggravante dei motivi abietti all’uomo che ha colpito una donna lesbica, attesta una volta di più il vuoto legislativo sull’omofobia esistente nel nostro ordinamento.
Si tratterebbe di una decisione comunque positiva perché denota che il PM ha manifestato una chiarissima opzione culturale nella scelta di tutelare in ogni caso una vittima di odio omofobico.
Tuttavia dobbiamo prendere che in Italia per garantire una tutela alla vittima di una aggressione omofobica, si debba deve ricorrere ad un’aggravante non espressamente pensata per questo tipo di condotta.
E’ tutto da vedere, poi, quale sarà la decisione finale del giudice investito della causa.
Ben diverso sarebbe stato il caso, ad esempio, di insulti o aggressione per motivi razziali: il PM avrebbe avuta a disposizione un’espressa e specifica previsione di legge, la cosìdetta Legge Mancino.
Proprio per questo, Arcigay ritiene oggi ancor più necessario che il Parlamento finalmente si esprima per l’estensione della Legge Mancino a favore delle vittime di omofobia e transfobia.
Dimitri Lioi, Responsabile giuridico Arcigay