Chi di Feltri ferisce

  

Arriva una nuova condanna per Vittorio Feltri. E stavolta sono i gay che si portano a casa una piccola, grande vittoria sul più berlusconiano dei direttori. La vicenda è questa. Era il 12 marzo 2007 quando Feltri attaccò in televisione il senatore dei Verdi Gianpaolo Silvestri (oggi dirigente di Sel), ambientalista, fondatore negli anni Ottanta dell’Arcigay. Silvestri, in un intervento in aula qualche giorno prima, aveva appoggiato l’abolizione della pena di morte in ambito militare, lanciando una provocazione: “Il rifiuto di adempiere a ordini di morte è un dovere oltre che un diritto, esprimo piena solidarietà a tutti i disertori”. Una frase ad effetto che aveva scatenato la polemica politica. Feltri, nella rubrica “Pensieri&Bamba” in onda su Odeon Tv, se l’era presa con il senatore. Non tanto perché pacifista, ma perché gay: “È iscritto all’Arcigay e ama i disertori”, aveva detto Feltri in tv, “forse perché scappando offrono le terga”. Una frase non troppo felice: gli costerà, stando alla sentenza del tribunale di Milano depositata qualche giorno fa, 50 mila euro di risarcimento. T. C.


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