Aiuti anticrisi alle coppie di fatto e nel Pd si scatena la bagarre

  

di ZITA DAZZI
La giunta vara un provvedimento per aiutare le famiglie milanesi colpite dalla crisi, senza fare distinzione fra sposati, coppie di fatto, unioni gay. E nel Pd scoppia la bagarre.
Il provvedimento è firmato dall´assessore al Welfare Pierfrancesco Majorino e dalla collega al Lavoro Cristina Tajani, che nel dopo giunta annunciano come verranno distribuiti 6 milioni del Fondo anticrisi: 2 milioni e 250mila euro per incentivare assunzioni di precari, 4 milioni e 166mila euro per creare «un fondo unico flessibile per soggetti in difficoltà occupazionale e per spese connesse all´acquisto della prima casa e dell´affitto». Il contributo fino a 5mila euro andrà a persone con reddito Isee inferiore a 25mila euro «sposate o coabitanti nello stato di famiglia per sussistenza di vincolo affettivo al primo gennaio 2012». Una definizione all´interno della quale rientra la vasta gamma di famiglie esistenti a Milano: quelle legalmente riconosciute fra persone dello stesso sesso, quelle conviventi di qualunque orientamento sessuale.
Basta questo a scatenare il putiferio. A dare il via sono Carmela Rozza, capogruppo Pd in consiglio e la consigliera Marilisa D´Amico, anche lei Pd – il partito dell´assessore Majorino – che tuonano: «Una decisione inopportuna e un errore politico. È una fuga in avanti che rischia di dividere e suscitare conflitti, mentre si tratta di un grande tema civile che va approfondito in consiglio comunale. Sarà difficile confrontarci con l´opposizione se la giunta mette tutti di fronte a una decisione già presa». Majorino: «Sono dispiaciuto per le polemiche. Il nostro scopo è aiutare i milanesi in stato di bisogno, indipendentemente dal loro stato di famiglia. Il precedente bando si rivolgeva solo agli sposati e le domande erano state solo tre. La giunta Pisapia ha deciso di allargarlo a tutte le forme di convivenza. È una sperimentazione, sulla quale siamo aperti a discutere. Ma senza scontri ideologici». La linea del partito la dettano Roberto Cornelli, segretario metropolitano e Francesco Laforgia, coordinatore cittadino del Pd: «Quella della giunta è una iniziativa positiva». Così dice anche il vicesindaco Maria Grazia Guida: «Il provvedimento di oggi sostiene le famiglie colpite dalla crisi e non riguarda il registro delle unioni di fatto. Sul riconoscimento giuridico delle varie convivenze ci richiamiamo alla Costituzione e faremo un confronto articolato, nel rispetto delle sensibilità di tutti, a partire da quelle di chi, come me, crede nella famiglia anche nella dimensione religiosa». Spara a zero contro l´annuncio di Majorino anche Riccardo De Corato (Pdl): «È un insulto, Milano ospiterà il raduno mondiale delle famiglie col Papa. I cattolici milanesi chiedono qualche risposta su questa indecente delibera, da chi dichiara di rappresentare in giunta il mondo cattolico». Plaude invece l´Arcigay: «Bene. E ora si riempia di contenuti il registro delle unioni di fatto per accelerare la legge».


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