Berra sposa le unioni civili

  

BERRA. «Si tratta senza dubbio del segno di una sensibilità molto importante». Con queste significative ed eloquenti parole Arcigay e Arcilesbica di Ferrara hanno commentato l’approvazione e la realizzazione del registro delle unioni civili da parte del Comune di Berra. «Registro delle unioni civili e lotta alla omofobia, pur essendo questioni che vanno nella stessa direzione – dicono ancora le due associazioni – , hanno ciascuna una propria specificità. La istituzione da parte di un Comune del registro in questione ha un valore poco più che simbolico, visto che gli effetti di natura pratica sono per forza di cose molto blandi. La iscrizione a questo registro è un atto pubblico formale che al momento non incide in maniera sostanziale nella vita delle persone essendo le competenze dei Comuni limitate. Ma sono atti importanti». (m.puli.)
di Marcello Pulidori wBERRA Il consiglio comunale di Berra ha approvato nel corso dell’ultima seduta la realizzazione del registro delle unioni civili. Un tema che ha suscitato numerosi commenti e su cui è intervenuto ieri, raggiunto al telefono, lo stesso sindaco Eric Zaghini (nella foto piccola): «Non credo- ha detto il sindaco di Berra – che sia il caso di polemizzare, anche se si tratta di un tema di rilievo. Su questo tema molti hanno posizioni contrastanti benché tutte rispettabili. Difendo tuttavia la scelta di questa amministrazione. Ritengo importante che la Pubblica Amministrazione scelga di riconoscere le coppie di fatto in quanto formazione sociale naturalmente presente in società. Il che non vuol dire equipararle al matrimonio, sia esso civile o religioso. Il registro vuole semplicemente offrire maggiori garanzie e certezze ai soggetti più deboli e lo fa a costo praticamente nullo per la collettività». Poi sempre il sindaco fa alcuni esempi: «Due casi, tipici, molto semplici, ci possono aiutare a capire meglio. Una coppia convivente abita in affitto e il titolare del contratto muore improvvisamente; in questo caso la giurisprudenza riconosce al convivente superstite il diritto di “subentrare” nel contratto di locazione. Un’unione registrata rende più semplice la prova della convivenza e con ciò aiuta il convivente superstite ad esercitare i propri diritti. Secondo caso: se vogliamo, ancora più difficile da affrontare serenamente, e tutto a tutela dei minori di età: nel caso di una coppia di fatto con figli che arrivi alla separazione, la giurisprudenza finisce con l’assegnare la casa di residenza al convivente cui sia stata affidata la prole, come nel caso di separazione di coppie delle coppie sposate; ebbene anche in questo caso il registro può agevolare la prova della convivenza da parte di chi voglia fare valere i diritti propri e dei figli minori. Questo registro – ha concluso il sindaco Zaghini – non vuole essere un sostituto della famiglia basata sul matrimonio, ma solo uno strumento di civiltà, indirizzato ad andare incontro alle esigenze di soggetti deboli. Credo davvero si tratta di un fatto di civiltà. Devo dare atto al consigliere comunale Dario Capatti di aver presentato entrambe le mozioni (l’altra è quella delle azioni di contrasto nei confronti della omofobia; ndr). Inoltre vorrei ringraziare tutto il consiglio comunale, opposizioni comprese, per la collaborazione dimostrata».


  •