Pur non condividendo le considerazioni e la posizione della Chiesa, leggiamo con interesse alcune dichiarazioni del Cardinale Scola a Famiglia Cristiana e riportate dal Corriere.it in merito alla unioni civili in quanto il Cardinale riconosce che è il Parlamento deve legiferare in materia.
Se per Scola il Comune sbaglia, per Arcigay Milano la Giunta Pisapia fa più che bene ad occuparsi del Registro delle unioni civili.
Da sempre ribadiamo il concetto che quel Registro è sì uno strumento necessario, ma non sufficiente da solo, perchè solo il legislatore può recuperare il ritardo dell’Italia con gli altri paesi europei, ma il registro può essere un giusto stimolo per le politiche romane.
Marco Mori presidente del CIG Arcigay Milano dichiara: “La Costituzione riconosce la famiglia come società fondata sul matrimonio, e Scola non dice la verità riguardo alla natura del matrimonio civile. La recente sentenza della Cassazione e la sentenza della Corte Costituzionale del 2010 dicono chiaramente che il concetto di famiglia non è cristallizzato nella società, ma al contrario si evolve, e la Costituzione per giunta nell’art. 29 non parla del sesso dei coniugi. Inoltre, se è vero che il diritto di fare famiglia è un diritto inviolabile, non si capisce come questo diritto possa essere tutelato quando non è riconosciuto. E’ ora di riconoscerlo. Forse Scola dovrebbe cercare nella sua nuova arcidiocesi tracce d’ispirazione dal suo predecessore Martini, oppure dedicarsi e parlare solo del matrimonio religioso, visto l’inesorabile declino e crisi. I politici dovrebbero cogliere l’occasione per uscire dalle Sacrestie e rendersi conto della realtà che li circonda, occupandosi finalmente degli interessi e bisogni dei cittadini, non di quello che vuole la Chiesa.”