Pride della sobrietà, De Luca è sotto tiro

  

SALERNO Una finestra sui diritti civili negati, ma soprattutto “un momento per discutere, confrontarsi, fare cultura e divertirsi insieme”. Così gli organizzatori hanno presentato il Salerno Campania Pride, la manifestazione che dal 12 al 27 maggio farà del capoluogo il teatro di una fitta serie di iniziative organizzate dal coordinamento Campania Raimbow. «Il Pride -dice il presidente di Arcigay Salerno Antonello Sannino durante la conferenza stampa di presentazione svoltasi ieri mattina a Palazzo di Città- sarà una grande opportunità per tutta la comunità Lgbt (lesbiche, gay, bisessuali e transgender), ma non solo, per un confronto ad ampio spettro sul tema dei diritti civili». Di qui la scelta di dare alla manifestazione un tono di estrema sobrietà, ben lontano da alcuni eccessi folkloristici e dalle polemiche, che pure non sono mancate. In primis per la decisione di “trasferire” il Pride da Napoli a Salerno. «Portare il dibattito sui diritti civili fuori dalla metropoli -prosegue Sannino- è stata la scelta giusta per favorire un confronto più ampio. La scelta di Salerno, poi, è dettata anche dal ruolo di cerniera tra varie aree del Mezzogiorno che la città svolge: questo favorirà la partecipazione». Discussione pacata e nessuna polemica anche sull’altro tema caldo del Pride: il percorso lungo cui si snoderà la sfilata del 26 maggio. Al momento certi sono il punto di partenza, piazza Vittorio Veneto, e quello d’arrivo, piazza Amendola, mentre si tratta per la definizione del tragitto: al momento sembra prevalere la scelta del lungomare, anche se gli organizzatori sperano di avere il via libera per sfilare lungo corso Vittorio Emanuele. Quanto ad una richiesta che sarebbe arrivata da Palazzo di Città di sfilare evitando atteggiamenti “provocatori” netta la replica di Sannino: «Non abbiamo avuto -dice- nessuna richiesta o divieto, né ufficiale né ufficiosa, su come sfilare». Del resto il sostegno che arriva dall’amministrazione comunale è «pieno, convinto e senza riserve», come sottolinea l’assessore alla Cultura Ermanno Guerra. «C’è da qualche parte -chiosa Angelo Caramanno, consigliere comunale delegato a curare i rapporti con gli organizzatori del Pride- qualche preoccupazione per questa manifestazione ma noi siamo certi ci si confronterà con sobrietà. Qui gli eccessi non sono consentiti a nessuno». Il presunto richiamo alla compostezza provoca, tuttavia, reazioni da destra e sinistra. «La non esasperazione ed esagerazione negli atteggiamenti -dicono i Giovani Democratici in una nota- sono richieste più che consone e ovvie, ma vietare in un giornata del genere la più grande delle manifestazioni di amore, di affetto e di fratellanza è un enorme paradosso quando ad imporlo è un primo cittadino che ogni giorno rivendica con orgoglio e presunzione il carattere europeo della città che amministra». Rincarano la dose gli esponenti del Pdl Rosario Peduto e di Azione Giovani Antonio Mola: «Appare francamente ridicolo -dicono- che il Comune di Salerno prima conceda il patrocinio al Gay Pride e successivamente chieda ai partecipanti di non baciarsi e di tenersi a distanza dai bambini. Comunque, ciò che ci preoccupa di più è la volontà del Comune di proseguire sulla strada del registro delle unioni civili». Clemente Ultimo


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