Verbania. “Serve un numero verde contro le discriminazioni”

  

“L’intolleranza si vince con più informazione e dialogo, lo abbiamo visto nelle scuole. Dobbiamo proseguire su questa strada». Parte dalle nuove generazioni il lavoro che l’Arcigay Verbania e l’Agedo (l’associazione genitori di ragazzi omosessuali) promuovono contro l’omofobia, un lavoro che per il presidente dell’Arcigay Marco Coppola ha ancora tanta strada da fare. Ieri si è celebrata la giornata internazionale contro l’omofobia. Oggi l’Arcigay di Verbania organizza la «Cena contro l’omofobia» alle 20,15 al ristorante Lago Maggiore in via Roma a Intra (prenotazioni al 346.5349208).

Intanto Arcigay e Agedo lanciano «Se io fossi tu», lavoro condotto con i ragazzi delle superiori e che verrà donato proprio alle scuole. Un modo per ripercorrere i tanti eventi organizzati fin dal 2003. «Abbiamo incontrato oltre duemila studenti – dice Coppola – con Agedo ci siamo presentati in classe con momenti di riflessione sulla sessualità, sulla lotta ai pregiudizi e al bullismo omofobico». Nella pubblicazione anche racconti scritti da studenti e una riflessione sul tema con Gustavo Pietropolli Charmet, docente di psicologia e supervisore del progetto.

Dall’aggressione subita da un giovane omegnese a quella del presidente di Arcigay Coppola e di alcuni amici a Luino, episodi e denunce non sono mancati anche nel Vco. Arcigay rilancia l’appello per l’attivazione di un numero verde contro le discriminazioni. «Abbiamo scritto a tutti i 77 Comuni e alla Provincia senza ricevere risposte – dice Coppola – ci riproveremo, sarebbe un bel segnale per dimostrare che le istituzioni sono vicine».


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