In merito alla Circolare del Dipartimento Pubblica sicurezza del Ministero dell’Interno (N. 333-A/9807.E.1/3368-2012 del 14 maggio 2012) avente per oggetto: “Disciplina della mobilità a domanda del personale della Polizia di Stato dei ruoli di sovrintendenti, assistenti, e agenti, che aspira a cambiare sede di servizio”, all’interno della quale testualmente è presente il seguente contenuto in merito alla “situazione familiare”: “I punteggi previsti per le esigenze del nucleo familiare si intendono estesi alle analoghe esigenze per le eventuali famiglie di fatto, intendendosi per tale quella costituita da due persone di sesso diverso che convivono, more uxorio, coabitando stabilmente insieme agli eventuali figli naturali riconosciuti o dichiarati dall’uno o da ambedue nella sede per cui si richiede il trasferimento, ovvero in sede limitrofa a quest’ultima. La coabitazione deve risultare da certificazione anagrafica.”, il presidente del Cassero, Emiliano Zaino, dichiara quanto segue:
“E’ vergognoso e palesemente discriminatorio che una circolare, che innova il concetto di “situazione familiare” all’interno delle forze di polizia italiane, non tenga conto di tutte le realtà e le famiglie esistenti. Chiediamo al Ministro Cancellieri che intervenga prontamente, facendo estendere i diritti previsti per le coppie di fatto eterosessuali anche per le coppie omosessuali, tanto più che a queste ultime è negato l’accesso al matrimonio.”
“La Circolare contravviene a diverse indicazioni che negli ultimi anni i massimi Ordini Giudiziali italiani hanno dato circa l’estensione del concetto di famiglia anche alle coppie omosessuali – continua il responsabile del settore Giuridico del Cassero, l’Avv. Michele Giarratano – basti pensare alla Sentenza della Corte Costituzionale n.138/2010 o la recentissima sentenza della Corte di Cassazione n.4184/2012 che afferma che le persone omosessuali conviventi in stabile relazione di fatto sono titolari del diritto alla “vita familiare” e possono agire in giudizio in “specifiche situazioni” per reclamare un “trattamento omogeneo”. Inoltre questa circolare viola palesemente l’art. 21, comma 1, punto b) del della Legge 4 novembre 2010, n. 183, “Misure atte a garantire pari opportunità, benessere di chi lavora e assenza di discriminazioni sul posto di lavoro”.”
Proprio il tema della discriminazione sui luoghi di lavoro ai danni delle persone omosessuali sarà al centro del convegno “Persone Lgbt e Mercato del Lavoro” che si svolgerà il prossimo venerdì 25 maggio a Bologna e che vedrà la presenza di numerosi ospiti quali il Segretario generale Cgil Susanna Camusso, il Prof. Marzio Barbagli, l’AD di Ikea Lars Petersson, Ivan Scalfarotto e numerosi esperti che discuteranno sul tema prendendo le mosse dalle recenti ricerche che negli ultimi mesi hanno evidenziato il fenomeno delle discriminazioni sul lavoro in Italia.
Per maggiori informazioni sul convegno:
Persone LGBT e mercato del lavoro: analisi, sfide e prospettive per una piena e buona inclusione