Gay e metrosexual Il nostro calcio va nel pallone

  

Le frasi di Cassano scatenano il putiferio e procurano imbarazzo nello staff azzurro
LUCA BIANCHIN Il pallone è un oggetto strano. Si parla di calcio e calci ogni secondo in bar, uffici, giornali bianchi o rosa , ma bastano quattordici parole per cambiare un Europeo già piuttosto folle di suo, tra scommesse ed esclusioni: «Se ci son froci, problemi loro. Mi auguro che non ci siano, in Nazionale». Lo dice Cassano in conferenza stampa, e gli stadi si trasformano in tribunali: Cassano Antonio da Bari è l’imputato, e il processo alle sue parole è inevitabile. Prima dei testimoni dell’accusa, il riassunto delle puntate precedenti. Lunedì Alessandro Cecchi Paone, giornalista, conduttore, interviene a «La Zanzara» su Radio24: «Nella Nazionale ci sono due omosessuali, un bisessuale e tre metrosexual, maschi interessati solo alle donne con una cura del corpo più tipica di bisessuali o omosessuali». È lo stesso Cecchi Paone che, dopo essere stato sposato, si è definito «omoaffettivo» e ha scritto «Il campione innamorato», libro sull’omosessualità nel calcio con prefazione di Prandelli. A Cassano chiedono un commento e lui risponde subito: «Prandelli mi ha detto che mi facevate questa domanda». È preparato, ma cade presto nella frase infelice: «Se penso quello che dico (va bene, intendeva il contrario n.d.r), sai che cosa vien fuori? Problemi loro… Son froci, problemi loro. Mi auguro che non ci sono veramente in Nazionale». Non «fatti», non «affari» ma «problemi» loro. E poi quell’augurio… Boom. Reazioni Ci sono gli estremi per parlare di omofobia, e allora Cecchi Paone torna a «La Zanzara». Più che accusare Cassano di ignoranza, lo invita a pranzo («Così gli spiego che non c’è danno ad avere un gay in squadra») e rilancia: «Ho avuto una relazione con uno di questa nazionale, e lui mi ha detto chi è l’altro omosessuale. I tre metrosexual sono Giovinco, Montolivo e Abate». Cassano in serata interverrà per chiarire («L’omofobia è un sentimento che non mi appartiene. Non volevo offendere nessuno») ma nel frattempo la conferenza stampa, noiosa per definizione, era diventata il video del giorno. Commentano (quasi) tutti. Franco Grillini, presidente onorario dell’Arcigay: «Sono giacimenti di maschilismo e machismo. Cassano dovrebbe scusarsi e magari il c.t. dovrebbe lasciarlo a casa dagli Europei». Paola Concia, onorevole del Pd, unita civilmente con la compagna Ricarda Trautmann: «Cassano è un incivile, un cavernicolo». Paolo Patanè, presidente di Arcigay: «Faccia una scelta di coraggio civile e diventi testimone della lotta all’omofobia». Con Antonio, Ignazio La Russa: «Più che le parole di Cassano, mi stupisce l’intervento di Cecchi Paone che ha aspettato i giorni caldi per lanciare il sasso e nascondere la mano, tacendo i nomi». Oggi Prandelli La Figc non interviene, ma si percepisce un certo fastidio nei confronti di Cecchi Paone e imbarazzo per le parole di Cassano. Prandelli sarà oggi in conferenza stampa, e probabilmente dirà la sua. Ancora una volta, dovrebbe essere la persona giusta al posto giusto: è l’uomo che ha scritto la prefazione al libro di Cecchi Paone e ha creduto dal primo giorno in Cassano. Qualche ora dopo si tornerà in campo, e sa di liberazione: Italia-Croazia, Cassano forse titolare e Webb arbitro. È inglese, a occhio sa cosa significa «metrosexual» e non sa tradurre «frocio». Meglio così.


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