Milano. Il sindaco ai gay: «Coppie di fatto, ora il registro»

  

«Magari Pisapia scende…». Hanno atteso un paio d’ore, in piazza Scala, dove s’erano ritrovati per ricordare il ventennale dei primi matrimoni simbolici tra coppie omosessuali. C’erano i rappresentanti del coordinamento Arcobaleno, gay e lesbiche, l’ex consigliere Paolo Hutter (fu lui a celebrare l’unione di Ivan Dragoni e Gianni Delle Foglie, era il 27 giugno 1992), Franco Grillini, il presidente cittadino di Arcigay Marco Mori. Aspettavano, distribuivano sacchetti di riso e chiudevano lucchetti dell’amore. Giuliano Pisapia li ha raggiunti nel tardo pomeriggio. Gli è stato chiesto: scelga e chiuda un lucchetto, stringa un patto con noi, ci sostenga. La risposta rassicurante di Pisapia: «Il mio impegno è quello di aprire questi lucchetti, perché quando si apriranno vorrà dire che si sarà trovato uno spazio di libertà». Il gesto è riuscito a stemperare una polemica che stava già montando: «Il patrocinio non ci è stato concesso ha ricordato Mori . Si apre quindi un questioning, non dico una fase conflittuale, ma vedremo cosa succederà con il registro delle unioni civili. La giunta dia un segnale di discontinuità». Il regolamento per l’accesso delle coppie di fatto ai servizi del Comune inizierà a giorni il suo iter. La promessa di Pisapia alla città arcobaleno: «Faremo il registro e sarà un segnale per il parlamento». Conclude Mori: «Ringrazio il sindaco per il saluto affettuoso e il discorso sincero del tutto inaspettato. Questo dimostra che non è in atto nessun tipo di conflittualità tra il movimento lgbt e l’amministrazione». A. St.


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